11º Festival Internacional de Cine – Las Palmas de Gran Canaria 2010 - Pagina 3

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11º Festival Internacional de Cine – Las Palmas de Gran Canaria 2010
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Lola
Lola

Molti applausi per un film che scorre come un thriller. Lola del filippino Brillante Mendoza è stato accolto calorosamente. Rasenta le due ore è è stato presentato anche all’ultima Mostra di Venezia e al Festival di Salonicco 2009, guidato da due protagoniste ottuagenarie, sicuramente piú efficienti e piú motivate di tutti gli altri interpreti. Sullo sfondo di una cittá miserabile, tormentata da continue piogge e abitata da poveri che lavorano duro per guadagnarsi da vivere, Lola Sepa, un’anziana signora si reca a fatica dalla polizia dove le comunicano la morte del nipote avvenuta durante una disputa notturna. L’aggressore è stato catturato, ma prima del processo lei deve provvedere ai funerali. Indignata, chiede giustizia, poi si fa accompagnare da un nipotino e torna a casa. Soldi per un funerale decoroso non ce ne sono. Dalla polizia si reca anche Lola Puring, nonna del presunto assassino. Gli porta qualcosa da mangiare. Poi s’informa sulla famiglia della vittima. Lei è una povera fruttivendola, ma anche una vecchia lucida e tenace. Sa che anche la nonna della vittima versa in cattive condizioni e capisce che offrendole molto denaro puó raggiungere un accordo che mitighi la sorte del nipote. Il regista descrive le mosse di Lola Puring, guidata da una volontá di ferro, alla ricerca del denaro necessario. Possibilmente in maniera onesta, ma senza escludere piccoli sotterfugi pur di salvare il nipote da una lunga e dura condanna. Superando le intemperie, viaggiando su treni e mezzi pubblici affollati nel caldo torrido, navigando sotto la pioggia lungo stretti canali e agendo con tatto e diplomazia riesce ad accumulare il denaro per formulare una proposta di pacificazione. Brillante Mendoza, che l’anno scorso a Cannes ha vinto il premio di regia con Kinatay (Macellata), questa volta ha vinto la scommessa di presentare un film interpretato da due anziane sconosciute (Anita Carpio, Rustica Carpio), e di riuscire ad accattivarsi l’attenzione  dello spettatore. Se in parte vi concorre l’attesa per la soluzione del caso, sicuramente s’impone la sapienza delle riprese seguendo i movimenti delle anziane e descrivendo la caparbietá di una donna angosciata che ha deciso di salvare il nipote. Sullo sfondo la miseria quotidiana e l’insicurezza nella bidonville di Manila.

Prima di tutto, Felicia
Prima di tutto, Felicia

 
Meno sorprendente, ma apprezzato dal pubblico anche il film rumeno Felicia inainte de toate (Prima di tutto, Felicia), opera prima di Razvan Radulescu e Melissa de Raaf. Gli autori, lui rumeno, lei olandese, drammatizzano la vicenda di Felicia, quarantenne rumena che vive da 19 anni in Olanda. Ospite dei genitori, sta per ripartire, ma gli indugi dei genitori e la leggerezza della sorella la fanno arrivare in ritardo all’aeroporto. Perso l’aereo per Amsterdam, tenta l’impossibile per partire lo stesso giorno perché la mattina dopo deve prendere il figlio che ha terminato il campeggio. Il padre del ragazzo sta partendo per un viaggio preparato da tempo e non vi puó rinunciare. La Sitcom si sviluppa nell’aeroporto di Bucarest dove Felicia è stata accompagnata da una madre asfissiante e dove dopo conversazioni rituali, la giovane sbotta e denuncia il comportamento paranoico materno e la sua invadenza che ha ristretto anche gli spazi vitali del padre. Nella Sitcom di un paese occidentale lo sfogo sarebbe esploso molto prima. Pesa sullo spettatore l’attesa del momento della veritá, ma va preso atto che in un paese di recente democrazia, oppresso per piú di quarant’anni da un regime autoritario, anche certi ritardi sono comprensibili. Con mano sicura, i due registi hanno diretto gli attori Ozana Oancea, Ileana Cernat, Vasile Mentzel.