22 Ottobre 2007
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Antalya Film Festival 2007 |
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Adamo e il diavolo
Riprendiamo il discorso sul cinema turco con Ademin Trenleri (Adamo ed il diavolo) dello scrittore e sceneggiatore Bariş P¡rhasan. Questo regista ha una predilezione per i testi letterari e anche quest'ultima fatica ha il taglio di un racconto morale. Nei giorni in cui si apre il mese sacro del Ramadan, un nuovo Imam arriva in una piccola stazione ferroviaria dellAnatolia. Il religioso, accompagnato da moglie e figlia, inizia a rimproverare i locali per i modo rilassato con cui vivono lIslam e si dedica con particolare cura ai piccoli allievi della scuola coranica, tuonando contro i peccatori e gli infedeli. La sua bella moglie turba da subito il garzone della locanda annessa alla stazione, sembrerebbe una classica storia di corna, se non venissimo a sapere che il ragazzo è il padre della piccola che vive con il prete. Il giovane e la moglie dellImam hanno avuto una relazione, quando entrambi erano poco più che adolescenti, lei è rimasta incinta e lui lha abbandonata. E stato proprio luomo di chiesa ad accoglierla, quando era quasi una donna perduta, a sposarla e a prendere con se la piccola. Lex amante vorrebbe che la donna ritornasse con lui lasciando il prete. Tuttavia, quando sembra proprio che ciò accada punto di accadere, lui fugge nuovamente e la donna scopre di quanta generosità è pieno il cuore del marito, che la riprende con sé. Inizieranno una nuova vita, questa volta come una coppia a pieno titolo, tanto che le ultime immagini che la mostrano vistosamente incinta. Tutta la vicenda è commentata, a mo di coro greco, dagli abitanti della stazioncina che prendono parte, consigliano, combinano appuntamenti, vigilano sulle esplosioni di follia. Il film è percorso da una lieve ironia, che lo salva dal cadere nel melodramma più vistoso. Interessante anche lo spirito libertario con cui arriva, quasi, a denunciare il fanatici religiosi, anche se il personaggio che ne esce con i maggiori meriti e positività è proprio lImam. In definitiva un film abbastanza solido, generoso nelle intenzioni, ma stilisticamente riuscito in misura solo parziale, tenuto conto della prevedibilità di molte scelte espressive.
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Il suonatore di tamburo