10 Dicembre 2007
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31° Cairo International Film Festival 2007 |
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![Image Image](http://cinemaeteatro.com/images/stories/cinema/life_in_a_metro.jpg)
Vivere in una metropoli
Life in a... Metro (Vivere in una metropoli) del regista indiano Anurag Basu è ambientato a Bombay e ruota attorno ad un giovane impiegato, affittuario di un appartamento che presta ai superiori per consentire loro incontri galanti con le amanti. Quando sinnamora di una bella collega e scopre che è una delle frequentatrici di casa sua, manda al diavolo la carriera e si rifiuta di continuare a prestarsi al gioco. Per completare il quadro ci sono varie storie di contorno, che coinvolgono la vita familiare dei uno dei manager adulteri, una ventottenne ancora vergine alla ricerca del principe azzurro e unanziana che rivive il grande amore della sua vita. E un miscuglio di situazioni e citazioni che vanno da Breve incontro (Brief Encounter, 1945) di David Lean a Lappartamento (The Apartment, 1960) di Billy Wilder, per tacere dei riferimenti ai molti film che affrontano il problema dellamore in tarda età come Una vecchia signora indegna (La vieille dame indigne) di René Allio (1965). Idee molto datate, anche se piacevolmente assemblate e cementate da unefficace salsa melodrammatica che strizza locchio al sociale (la corruzione dei funzionali, la condizione della donna, lemarginazione degli anziani,
). Un testo gradevole, rinvigorito da unottima colonna sonora affidata a Pritam Chakraborty, che funziona da coro e accompagnamento delle varie storie.
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Gelsomino
Jasminum di Jan Jakub Kolski, uno dei migliori registi emersi in Polonia negli anni novanta, ha per sfondo le stanze e il chiostro di una monastero la cui quiete è messa in discussione dallarrivo di una bella restauratrice, accompagnata dalla figlia di cinque anni, incaricata di ridare vita un antico dipinto. Presto si stabilirà una corrente di simpatia fra la donna e il priore, appassionato del cinema di Federico Fellini del cui Amarcord conosce i dialoghi a memoria. La storia si complica quando lesperta si dimostra interessata alla ricerca di un profumo capace di distillare il senso profondo dellamore, aroma che riuscirà a ritrovare nelle ragnatele che avvolgono la bara di una ragazza, morta molti anni prima. La storia non è nuova, vedi Profumo - Storia di un assassinio (2006) di Tom Tykwer, lo stile è quello tipico del cinema polacco colto con grande attenzione per il taglio delle inquadrature, la scenografia, le luci. Nel caso specifico questi elementi non bastano a volgere al positivo il bilancio di un film sostanzialmente modesto e costantemente in bilico fra seriosità e facile ironia.
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L'angelo necessario
Ingerul Necesar (Langelo necessario) del rumeno Gheorghe Preda è un film al limite dellinformale, che racconta gli incubi di una compositrice e pianista trentenne, affetta da una grave forma di asma, che vive in una casa linda e totalmente bianca. Un giorno inizia a ricevere costosi regali da uno sconosciuto che, per lei, fa dipingere le fiancate dei tram e i muri della città. Incuriosita, accetta un invito in Grecia dellammiratore in incognito. In terra ellenica, inseguendo una nera limousine in cui ha intravisto luomo misterioso, cade e si ferisce gravemente. Il regista ha dichiarato il suo disinteresse per il cinema realista e, in particolare, quello sociale, e la sua predilezione per le immagini (ha alle spalle un lunga carriera di autore di video clip) anche se staccate dallo svolgimento di una qualsiasi storia. Nel caso specifico il film dovrebbe denunciare, oltre la patinatura e una certa sconnessione narrativa, limpossibilità di scindere il bene dal male da cui la facile trasformazione degli angeli custodi in demoni, il tutto unito al senso di casualità che domina la vita. Le immagini che ci propone hanno unindubbia bellezza, così come trasudano fascino le composizioni musicali che cadenzano lo scorrere dellopera mescolando partiture pre-classiche e suono di strumenti industriali.