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El'dar Šengelaja
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Quest'ultimo è eletto il 29 ottobre 1990, con un voto quasi plebiscitario, tuttavia la sua posizione nazionalista radicale origina ben presto una grave crisi è spinge all'opposizione molti intellettuali. Il 6 gennaio 1992 una parte della guardia nazionale si ammutina ed è l'inizio di una sanguinosa guerra civile, alla fine della quale il presidente scompare dalla scena politica: si uccide o è giustiziato, la cosa non è mai stata chiarita sino in fondo. Nel frattempo c'è stata la guerra, persa dall'esercito georgiano, contro i separatisti abhasi, conflitto terminato nel novembre 1993, con la nascita di un nuovo stato autonomo, l'Abhasia, che priva la Georgia del 12,5 per cento del territorio. La nuova nazione, poi, ha una base etnica precaria: 240 mila dei suoi 525 mila abitanti sono di origine georgiana, mentre gli abhasi sono solo 90 mila. La sconfitta rende debolissime le strutture georgiane e getta il paese in una crisi economica gravissima. La guerra di secessione abhasa, poi, origina nuovi guasti sociali, come l'arrivo di oltre 200 mila profughi espulsi dalle regioni che formano il nuovo stato. Quest'insieme di fattori inducono Eduard Shevardnadze, ex ministro degli esteri di Gorbacëv e nuovo uomo forte del paese, ad accettare il pressante invito di Mosca a far entrare la Georgia nella Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Una decisione in questo senso è adottata dal parlamento il 22 ottobre 1993 dopo un duro confronto fra maggioranza e opposizione. In seguito Eduard Shevardnadze si sposterà progressivamente verso il campo occidentale, in particolare gli Stati Uniti, attirandosi i malumori di Mosca la cui influenza non è estranea al grave attentato in cui rischia di perdere la vita. Nel corso di questi eventi El'dar Šengelaja diventa una delle figure più importanti della scena politica. Nei primi anni si batte per il rispetto delle regole democratiche e, per questo, è duramente perseguitato dalla polizia di Zviad Gamsakurdia. Dopo la caduta di questi, aderisce al partito di governo, diventa deputato ed è nominato vicepresidente del Parlamento. L'ultimo suo film, "Express-Informatsia" (Informazione rapida, 1993), lo gira quasi clandestinamente, visto che la polizia politica lo sta cercando, e riesce a finirlo solo dopo l'arrivo al potere di Eduard Shevardnadze. Stessa sorte tocca a Lana Gogoberidzse che, negli stessi mesi, dirige "Walsi Petschorase" (Il valzer sul fiume Pechora, 1992), dormendo ogni notte in una casa diversa. "Informazione rapida" è ambientato nei giorni della battaglia per la perestrojka e la glasnost. A Tibilisi, il direttore di una fabbrica di succhi di frutta è accusato di aver messo in commercio un succo di rosa canina che ha provocato numerose intossicazioni. La televisione sfrutta il caso varando una trasmissione, da cui il titolo del film, che informa il pubblico, minuto per minuto, sugli sviluppi dello scandalo. I familiari e gli amici del bersagliato muovono inutilmente le loro conoscenze e il presunto colpevole, che in un ultimo disperato tentativo ha preso contatto con rappresentanti dei movimenti anticomunisti, finisce dietro le sbarre. Sarà liberato solo dopo la caduta del regime. Mentre succede tutto questo gli avvenimenti politici si susseguono con una tale rapidità che c'è appena il tempo di cambiare il ritratto del presidente e già bisogna sostituirlo con un altro. I partiti al potere hanno nomi di colori e questo indica, nel comune sentire degli spettatori, le loro caratteristiche morali. Ci sono i Verdi, poi gli Azzurri (così in Georgia sono chiamati gli omosessuali) quindi i Neri, vale a dire la Mafia. Le difficoltà di realizzazione e quelle complessive del paese, pesano sul film il cui esito appare sbilanciato sul versante militante e propagandistico, mentre i rari momenti ironici sono soffocati da un obiettivo programmatico che riduce la portata dell'opera.