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Oedipe

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Oedipe
Autore
Olivier Kemeid da Edipo di Sofocle
Interpreti
Gauthier Jamsen, Isabelle Roelandt, Georges Siatadis, Julien Roy, Toussaint Colombani.
Scene
Richard Klein
Musica
Koenraad Ecker
Luci
Marc Lhommel
Compagnia
Théâtre Royal du Parc / Compagnia José BESPROSVANY / IDEA asbl

Edipo è uno tra i miti dell’antichità che hanno ottenuto maggiore fortuna nel corso dei secoli, con riletture teatrali, letterarie, in musica e al cinema, ma anche interpretazioni psicanalitiche e filosofiche. Il testo cui fa riferimento quest’inesauribile patrimonio è l’Edipo re (fra il 430 e il 420 a.C.) di Sofocle (496 – 406 a.C.), che ha consegnato alla storia della letteratura teatrale e dell’umanità la figura del tormentato re di Tebe. Ancora oggi questa tragedia torna nei teatri come messinscena o come rilettura del mito, intrisa di elementi contemporanei e arricchita dalle teorie che nei secoli sono state elaborate intorno al protagonista.

Il Théâtre Royal du Parc di Bruxelles ha commissionato al giovane autore, attore e regista canadese Olivier Kemeid una nuova rivisitazione di quest’opera. Un drammaturgo che si era già dedicato alla rilettura di un testo dell’antichità, avendo curato la propria personale versione dell’Eneide di Virgilio. Si è quindi cimentato nel delicato compito di affrontare il mito edipico senza scadere nello scontato o nel già detto.  Una delle differenze principali del suo rifacimento rispetto all’originale sofocleo risiede nel destino di Giocasta, che non si uccide perché crede che Edipo sia veramente suo figlio e, quindi, che l’oracolo sia veritiero, bensì perché moglie abbandonata dall’uomo che ama. Edipo, d’altro canto, si fida delle voci e dell’oracolo, che lo vogliono figlio di Giocasta e assassino del padre. Se di sole dicerie si tratta, lui ne è un capro espiatorio, vittima sacrificale per la salvezza della città di Tebe, afflitta dalla violenza della guerra civile e da un’epidemia di colera. In questa rivisitazione si riscontrano elementi delle teorie sul bouc émissaire (capro espiatorio), sviluppate dall’antropologo francese René Girard nel suo testo La Violence et le Sacré (La violenza e il sacro, 1972). La messinscena è calata nella contemporaneità e vede l’alternanza di teatro e di danza. La direzione dello spettacolo è affidata al regista e coreografo messicano (trapiantato in Belgio) José Besprosvany che è nato come coreografo di danza contemporanea, ma col tempo è avvicinato a un approccio multidisciplinare in cui teatro, danza ed elementi scenografici si confondono. In quest’ottica, è nata la rappresentazione di Oedipe di Olivier Kemeid, in cui intermezzi danzati s’intervallano alla recitazione, i ballerini agli attori. Il regista si avvale, inoltre, di una moderna versione dell’orientale teatro delle ombre, per raccontare alcuni degli episodi che non si svolgono sulla scena, come quello in cui Giocasta è costretta a consegnare Edipo bambino a Laio o il sogno in cui il protagonista incontra il padre ucciso. Quella di José Besprosvany è una messinscena moderna e dinamica, che mostra il tema della violenza e della corporeità rimanendo fedele al testo di Olivier Kemeid.

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opinioni autore

 
Oedipe 2013-01-29 16:13:01 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    29 Gennaio, 2013
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