Lunchbox (Dabba) è il film con cui lo scrittore indiano Ritesh Batra ha esordito nella regia cinematografica. Il titolo fa riferimento a una gamella per il pasto, erroneamente recapitata a un impiegato, vedovo di mezza età e a pochi mesi dalla pensione, che resta folgorato dalla qualità del cibo che vi è contenuto.
A preparala e a mandarla al marito, fedifrago e indifferente, era stata una giovane moglie. Ne nasce una storia che si sviluppa attraverso uno scambio di bigliettini frammisti ai cibi ed esplode una casta vicenda sentimentale dal carattere esclusivamente epistolare - i due si conoscono solo in questo modo - ma che si chiude con un'ipotesi di lieto fine. E’ un film delicato e ben costruito in cui da mille dettagli emergono i caratteri e le condizioni dei personaggi. Non vi è nulla di straordinario, ma un racconto lieve ben fatto e gestito con pudore. Ne fa testo l’intero capitolo dell’infedeltà del marito suggerita, più che proclamata, dalla moglie che annusa le camice sporche del coniuge. Un terzo protagonista del film, non meno importante degli altri, è la città di Mumbai (nota fino al 1995 come Bombay) con il suo ritmo frenetico, la folla invadente (vi abitano più di 13 milioni e mezzo di persone), la miseria diffusa. Come dire un film da non perdere.
