Lentamente, ma con passo sicuro, anche il documentario inizia a farsi strada nel cinema commerciale italiano. Ne è un esempio questo Terra madre che Ermanno Olmi ha realizzato con la collaborazione di Carlo Petrini, linventore del movimento Slow Food (mangiar lento) che si contrappone al Fast Food (mangiare veloce) che, con tutte le sue implicazioni culturali e produttive, si è imposto come asse alimentare del vivere moderno. Il movimento, riflessivo e tenace, ha riunito a Torino, in due occasioni (2006 e 2008) una vastissima platea di agricoltori, consumatori, ecologisti, alimentaristi provenienti da un ampio ventaglio di paesi, soprattutto da quello che, con un filo di disprezzo, si è soliti definire: terzo mondo. Il punto di partenza del documentario è proprio nelle immagini di questi due incontri e nella vasta agenda di temi sottoposti a discussione.
Da questo trampolino muove, nella seconda parte, quello che potremmo definire il cinema più personale del regista bergamasco, che qui ritrova loriginario amore per il racconto dal vero, la venerazione del lavoro manuale, la solidarietà verso gli umili, il piacere di osservare il lento miracolo della terra che produce frutti. Questa doppio punto di vista, politicamente produttivo, non lo è altrettanto da una prospettiva nettamente stilistica, tenuto conto di un certo stridio espressivo fra documentazione di un evento importante e la poesia dello sguardo. In sintesi luomo civilmente impegnato non sempre tiene il pasto del cineasta di razza che sa darci, ancora una volta, emozioni e immagini di grande, grandissima bellezza.
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Regia: Ermanno Olmi; sceneggiatura: Ermanno Olmi; interpreti: Ampello Bucci, Maurizio Gelati, Carlo Petrini, Pier Paolo Poggio, Marco Rizzone, Aldo Schiavone, Vandana Shiva, Angelo Vescovi, Omero Antonutti (voce narrante); produttore: Beppe Caschetto; fotografia: Fabio Olmi; montaggio: Paolo Cottignola; società produttric: ITC Movie, Cineteca del Comune di Bologna, L'Immagine Ritrovata; nazionalità Italia; anno di edizione 2009; durata: 78 min.