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The Hurt Locker ··· The Hurt Locker  ··· Hot

The Hurt Locker  ···

The Hurt Locker (L’armadietto del dolore) di Kathryn Bigwlow è stato annunciato alcuni commentatori come un un’opera sulla guerra irakena, informazione non del tutto esatta. Infatti, anche se il quadro in cui la storia s’inserisce è quello di una Baghdad sconvolta da attentati quotidiani, ciò che interessa alla regista è il ritratto psicologico di alcuni artificieri addetti al disinnesco di bombe e giubbetti esplosivi. Sono uomini sconvolti da violenza, rischio, paura di morire, ma che riescono a rimanere vivi sia per la rassegnazione con cui affrontano la situazione, sia perché, molti di loro, non saprebbero più che fare nella vita normale.

Tale è l’artificiere James, che ha già passato un periodo di ferma in Afghanistan e che ora ha bisogno dell’adrenalina distillata dal rischio come di una vera droga. Tanto che, quando avrà la possibilità di congedarsi e ritornare a moglie e figlio, preferirà riprendere il cammino dell’Iraq. In maggiore dettaglio la storia è quella delle giornate, scandite dal conteggio dei giorni che mancano al congedo, di una compagnia di sminatori incaricati di disinnescare le numerose bombe collocate dai ribelli nel mezzo delle città o sul corpo di kamikaze più o meno consenzienti. Non tutti riusciranno ad arrivare integri alla fine della ferma, molti saranno feriti, alcuni moriranno, tutti rimarranno sconvolti per anni dall’esperienza che hanno vissuto. Come già nel caso del lontano Blue Steel – Bersaglio mortale (Blue Steel, 1990), la regista mostra una particolare sensibilità verso i problemi che affiggono gli uomini e le donne in armi, per questo il film non può essere collocato fra quelli che affrontano il conflitto irakeno, prendendo posizione pro o contro, ma appartiene più al genere dei ritratti psicologici. Ne deriva un tono non privo di tratti d’ambiguità che, da una parte, condanna gli orrori della guerra – in particolare quelli commessi da chi semina bombe fra la popolazione civile – dall’altra, guarda con occhio partecipe a questi uomini ormai trasformati in veri e propri morti viventi.

valutazione: 1 23 4 5

Regia: Kathryn Bigelow; sceneggiatura: Mark Boal; interpreti: Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Geraghty, Guy Pearce, Ralph Fiennes, David Morse, Christian Camargo, Suhail Aldabbach, Sam Spruell, Sam Redford, Erin Gann, Justin Campbell, Ryan Tramont, Malcolm Barrett; produttori: Kathryn Bigelow, Mark Boal, Nicolas Chartier, Tony Mark, Donall McCusker, Greg Shapiro; musica: Marco Beltrami, Buck Sanders; fotografia: Barry Ackroyd; montaggio: Chris Innis, Bob Murawski, ricerca attori: Mark Bennett; scenografia: Karl Júlíusson; direzione artistica: David Bryan; arredamento: Amin Charif El Masri; costumi: George L. Little; società produttrici: First Light Production, Kingsgate Films; nazionalità: USA; anno di edizione: 2008; durata: 130 min.

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