Pur è possibile considerare molto interessante Insidious: L'ultima chiave, ma il film merita attenzione perché realizzato da professionisti di buon livello. Innanzitutto, è il quarto titolo di questa saga in cui la protagonista è una investigatrice dell’occulto che, da bambina, aveva subito incontri con presenze malvagie.
È interpretata da Lin Shaye, attrice valida e vera icona dell’horror e che, fino ad ora, ha interpretato circa 200 titoli tra cinema e televisione. La settimana scorsa l’avevamo vista nel mediocre The Midnight Man (2016) di Travis Nicholas Zariwny, qui ha tutt’altro spazio e visibilità. Il protagonista maschile, Leigh Whannell, è anche il creatore dei personaggi e lo sceneggiatore non solo di questi titoli ma anche di tutti i film dell’altra saga iniziata con Saw - L'enigmista (Saw, 2004) di James Wan. Alla regia il quarantenne Adam Robitel che aveva diretto un altro horror di discreto successo, The Taking (2014). La storia è semplice e prevedibile, gli effetti puntano molto alla paura sparata attraverso raccapriccianti immagini, non mancano urla e quant’altro, ma il meccanismo funziona più che bene e rende accettabile anche tutti i momenti meno riusciti. Il personaggio meglio sviluppato è quello della sensitiva, morta durante il secondo episodio con lamentele dei fan e qui fatta rivivere ambientando la vicenda prima dei film Insidious (2010) di Adam Robitel e Oltre i confini del male - Insidious 2 (Insidious: Chapter 2, 2013) di James Wan. Il film sviluppa il suo mondo interiore attraverso alcune introspezioni psicologiche accettabili, scava nella sua mente per trovare risposte a quanto accade e, probabilmente, in quelli che sicuramente seguiranno. Buona la trovata di Leigh Whannell di creare un oltretomba particolare, dove The Further (letteralmente traducibile in Altrove), è una sorta di Purgatorio in cui con non poche tensioni coesistono anime malvagie di vittime e carnefici, demoni torturatori ed esseri umani senza pace, tutti resi terrificantemente visibili attraverso attori mostruosamente truccati ed illuminati da una luce che dovrebbe creare ancora maggior paura. Il film ci svela le origini della parapsicologa Elise Rainier – donna coraggiosa ma con molti segreti ben celati - che aiuta i viventi a sottrarsi alle grinfie delle anime dannate, passeggiando impavida tra i demoni e le vittime nel desolato Altrove.