Terzo film tratto dalla serie manga e anime Mazinger Z di Gō Nagai, però primo ad essere trasferito in un lungometraggio. Prodotto dalla Toei Animation - studio di animazione giapponese fondato nel 1948 col nome di Nihon Dōga Eiga e che con i suoi 325 dipendenti fissi, è il più importante complesso dell'animazione giapponese - in occasione del 45º anniversario della serie. È stato scelto per dirigerlo un uomo di fiducia della Toei, regista di serie televisive di buon successo quali All'arrembaggio! - One Piece (One Piece, 2001) Gashbell!!(2004), Pretty'Cure (2009).
Non è certo un autore, ma un decoroso artigiano che conosce il suo mestiere anche se ha poco da dire. Per affrontare un personaggio dal sapore antico come questo – dopo Mazinga, i manga sono divenuti degli ibridi in cui l’azione è pressoché tutto – sarebbe occorso un vero autore, quantomeno uno sceneggiatore più esperto e talentuoso di Takahiro Ozawa autore fino a ora di un paio di mini serie televisive. Il prodotto che ne è scaturito non riesce a soddisfare sia i giovani – che probabilmente conoscono poco le vicende che lo avevano reso quasi mitico – che i quarantenni che forse lo ricordavano in maniera diversa. Nonostante il tentativo di aggiornarne ogni cosa all'era degli hacker, dell’informatica in generale nonché delle intelligenze artificiali e della fisica quantistica, tutto suona come deludente pretesto per rimettere in scena lo scontro tra il protagonista e i suoi vecchi nemici, con l’aggiunta di alcuni personaggi che non rimangono nella mente. Si ha la sensazione che i produttori abbiano voluto investire poco sperando di ottenere lo stesso un titolo interessante, ma si sono accorti del risultato deludente, tanto da decidere di realizzare la prima mondiale durante la Festa del Cinema di Roma mentre in Giappone e in altre piazze interessanti uscirà solo a gennaio. L’ancora giovane Koji Kabuto è diventato uno scienziato e Mazinga Z riposa in un museo. Quando vengono scoperte delle gigantesche e misteriose rovine all'interno del Monte Fuji, chiamate Infinity, la preoccupazione aumenta: sono opera del Dottor Inferno e delle sue forze malvagie. A causa del loro enorme potere distruttivo, l'umanità rischia l'estinzione. Koji è quindi costretto, dopo 10 anni, a riprendere i comandi di Mazinga Z e ad affrontare ancora una volta il dilemma della sua vita: diventare Dio o Demone. Una volta in più che mai il futuro dell'umanità è nelle sue mani: lieto fine.