Loving dell’americano Jeff Nichols ricostruisce il calvario di Mildred e Richard Loving, una coppia formata da una casalinga di colore e da un muratore bianco che ebbero a che fare con le leggi razziste americane dal 1958, quando andarono a vivere in uno stato che non ammetteva i matrimoni misti, siano alla pronuncia, nel 1967, della Corte Suprema in loro favore con la cassazione della legge vigente nello stato di Virginia.
La storia è raccontata con precisione di particolari, come sa fare il cinema americano quando ricostruisce i grandi eventi sociali, e reso da attori – Ruth Negga e Joel Edgerton – bravi e misurati nel dare vita ai loro personaggi. Tutto raccontato con linearità evitando i toni troppo alti, ma tendendo a disegnare il quadro di una coppia del tutto normale se non fosse per il differente colore della pelle. E’ la cronaca, lineare e detta in modo quasi sommesso, di un caso giuridico di grande portata sulla cui scia molti stati del Sud degli Stati Uniti cassarono le leggi razziste che avevano promulgato decenni prima, tanto che la dizione Loving contro Virginia è entrata nell’uso comune a significare il diritto all’amore indipendentemente dalle condizioni raziali, economiche o sessuali. Un film generoso, democratico nel senso più completo e migliore del termine che ha il solo difetto di apparire più una perorazione archeologica che non una predizione conto i diritti ancor oggi violati negli Usa e non solo in quel paese.