Difficilmente capita di vedere una commedia tanto originale, pure trattando il tema universale dell’innamoramento tra giovani. Il giovanissimo Thomas Cailley, con la collaborazione del co-sceneggiatore Claude Le Pape, c’è riuscito realizzando un film a cui sono stati assegnati in Francia, tra gli altri premi, 5 Cesar. Presentato con grande successo alla Quinzaine dell'ultimo Festival di Cannes, The Fighters - Addestramento di vita (Les combattants) dimostra ancora una volta la buona salute del cinema d’oltralpe in grado di realizzare opere dai temi generalisti bene accolte sul mercato internazionali ma che offrono connotazioni narrative sempre originali.
Il film racconta di un ragazzo appena rimasto orfano con una piccola azienda familiare da fare sopravvivere, e di una ragazza ricca ed annoiata che vive la crisi dell’adolescenza con la scoperta dei sentimenti, crescita e il rifiuto di essere considerata più debole perché donna. Il tema non è certo nuovo, ma la freschezza che veleggia in ogni suo istante dimostra che se le storie da mettere in scena sono sempre le stesse, il piacere da parte di autori veri di reinventarle può essere realmente inesauribile. In questo bell’esordio sono proposte situazioni inedite e dialoghi paradossali pur all’interno di una delle storie più sfruttate in assoluto dal cinema con l’amore tra un ragazzo tutto sentimenti, per questo debole di fronte al mondo, e la spigolosa giovane che ha come nemico se stessa oltre al resto del mondo. E’ una love story in cui la storia si dipana tra beach wrestilng, campi d’addestramento militare e prove estreme di sopravvivenza nel bosco. Il film può suonare anche come blanda denuncia del militarismo – nel dialogo si dice che l’esercito è il secondo datore di lavoro in Francia dopo il McDonald – visto come mondo in cui si gioca alla guerra con giornate massacranti che terminano la sera in comode camere con la televisione ed i servizi privati. Famiglia, scuola, chiesa ed esercito hanno fallito, ma ci sono ancora dei giovani che sperano di dare una ragione alla propria vita, baldanzosi e ingenui, arroganti e fragili; pronti ad una eventuale guerra ma assolutamente impreparati all’amore. Il ragazzo che per vivere lavora il legno, un enorme bosco ucciso dal solito mozzicone di sigaretta, i Canadair che coprono quello che cercano di salvare con una polvere mortale per animali e natura. Tutti piccoli messaggi in un film che scivola via molto bene, che convince nonostante un paio di cadute di tono evitabilissime.