Pensato per un pubblico non scolarizzato, sicuramente non dispiacerà anche ai genitori che, finalmente, non dovranno rispondere ad imbarazzanti domande. Il merito di Ooops! Ho perso l'arca... è di parlare agli spettatori in maniera semplice, di rafforzare il significato di buono o cattivo con una grafica dei personaggi molto azzeccata, di fare sorridere spesso ma, soprattutto, di permettere ai piccoli spettatori di immedesimarsi con i loro eroi in maniera completa.
Forse non troppo originale sul piano narrativo, è comunque ricco di un umorismo sano e mai giocato su doppi sensi. Il notevole ritmo imposto dal regista Toby Genkel è aiutato dall’essenzialità dello script che gli evita di dovere seguire troppe vicende perdendo la sintesi, indispensabile soprattutto per bambini che guardano il film abituati ai cartoni che conoscono attraverso la televisione. Il Diluvio universale incombe sulla Tera e Dave con suo figlio Finny, due simpaticissimi Nasocchioni, rischiano di essere esclusi dalla grande Arca che Noè ha costruito e poi affidato al vanitoso Leone per salvare dalla catastrofe le creature della Terra. Camuffato per assomigliare alla regolare coppia di passeggeri Hazel e Leah, rispettivamente madre e figlia, Dave riesce a condurre il proprio figliolo a bordo dell’arca. Quando i due piccoli, in seguito a un gioco finito male, si ritrovano fuori bordo, i loro genitori saranno costretti a combattere per convincere l’ostinato Leone a far marcia indietro alla ricerca dei piccoli. Raramente un film d’animazione, e per di più non uscito dalle grosse case di produzione, riesce a fare vivere con grande delicatezza la relazione fra genitori e figli senza dimenticare il tema della convivenza tra individui separati per necessità e per natura ma che sanno fare fronte comune dinanzi alle avversità che potrebbero annientare tutti; qui la scommessa di una produzione tutta europea ha fatto questo piccolo miracolo che fa sperare per una sempre migliore salute per il cinema d’animazione non sponsorizzato dalle major.