Terzo titolo legato alle avventure e disavventure del micidiale ex agente segreto statunitense, tutto casa, famiglia e assassinii. Amici e conoscenti lo dipingono come persona che adora la figlia e che è ancora innamoratissimo della sua ex moglie, ma per proteggere le due donne i suoi sistemi non sono esattamente incruenti. Ne Io vi troverò (Taken, 2008) aveva affrontato la mafia albanese a Parigi, in Taken - La vendetta (Taken 2, 2012) correva sui tetti di Istanbul anche per farne conoscere le bellezze, qui cerca gli assassini della ex moglie che gli inquirenti pensano abbia ucciso lui.
Mentre nel primo, diretto da Pierre Morel, a Liam Neeson era stata data la possibilità di raccontare un personaggio introverso che vorrebbe solo una vita tranquilla, nei seguenti, ufficialmente diretti da Olivier Megaton ma che parrebbero realizzati da Luc Besson che è l’inventore del personaggio nonché il produttore, la sceneggiatura si impoverisce ed ogni cosa è volta a giustificare scene con uso di molti stuntman. Taken 3 - L'ora della verità non tenta neppure per un momento di essere credibile, è solo un prodotto pensato a tavolino che tiene presente le esigenze di un pubblico popolare amante di questi film da sfasciacarrozze. Liam Neeson, che non ha certo mai puntato il suo valore di attore sull’espressività, qui non è retto nemmeno dal fisico che non riesce più a sopportare in maniera credibile le coreografie dei combattimenti. La presenza Forest Whitaker quale sergente dalla barbetta mefistofelica e da un appetito che gli fa mangiare un dolce rubandolo sulla scena del delitto, non aiuta: è una presenza poco credibile e, probabilmente, ha girato pochissimo assieme a Neeson. Ci si domanda come si possa pensare di utilizzare la trentatreenne statunitense Maggie Grace come credibile figlia dell’ex - agente e per di più studentessa innegabilmente fuori corso all’Università. Anche le scene di movimento (l’azione è un’altra cosa) non sono particolarmente ben riuscite. Ad esempio quando l’auto di Neeson viene spinta fuori strada salta in aria con la visibilissima accensione di alcune minicariche di esplosivo. Per ora, il box office da pienamente ragione al produttore che ha già in cantiere la quarta puntata delle avventure della sempre più triste ex spia. Dopo il brutale omicidio della ex moglie, l’agente segreto a riposo Bryan Mills, divorato da rabbia e rancore, è anche accusato del delitto. Inizia così la fuga per eludere l'implacabile inseguimento di CIA, FBI e polizia tentando nel frattempo di rintracciare i veri assassini e di proteggere l'unica cosa che conta per lui: la figlia che crede ciecamente in lui. Oltre che nell’appoggio della ragazza, può anche contare nel aiuto di alcuni suoi ex colleghi e amici fidati.