The Lego Movie nasce dai creatori del bellissimo Piovono polpette (Cloudy with a Chance of Meatballs, 2009) un film in cui la fantasia trova ampio spazio per esprimersi, sviluppando una storia che richiede attenzione nei primi minuti per poi decollare verso una logica illogicità fatta di personaggi che non sono quello che sembrano e che si comportano come non ci si aspetterebbe. Animazione molto curata, interessante anche la parte realizzata con l’uso di attori, tutto basato sul famoso gioco di costruzioni.
Ci sono gli eroi Marvel ma anche Superman e Batman a fare da corona alla storia di un operaio non specializzato prescelto dal caso a divenire paladino della resistenza contro un dittatore amante dell’ordine che vorrebbe distruggere il mondo intero. Il film è stato pensato e finanziato già nel 2008 dalla Warner Bros. Nell'agosto dell’anno successivo Dan e Kevin Hageman - autori tra l’altro di Hotel Transylvania (2012) una dei più originali film d’animazione degli ultimi anni – hanno iniziato a scrivere la sceneggiatura del film che si sarebbe sviluppato in live - action e disegni animati sulla base della commedia e dell’action movie. A Phil Lord e Chris Miller, gli stessi di Piovono polpette, è stato affidata nel giugno 2010 la co-sceneggiatura e la regia di questa mega produzione costata oltre sessanta milioni di dollari. A loro si è aggiunto nel 2011 Chris McKay, il regista della fortunata serie televisiva Robot Chicken (2005 – 2012) confermato, insieme a Lord e Miller, per la direzione del film nella parti più legate alla fantascienza. Un’idea perfettamente realizzata che ha dato vita al film unendo situazioni illogiche all’interno di una vicenda in cui la sceneggiatura ha saputo creare un ordito perfetto in cui si sposano situazioni che coinvolgono molti mondi. In partica i personaggi meno qualificati nell'universo Lego devono salvare il mondo prima che venga congelato e distrutto. C’è ha la rivincita dei nerds, delle persone normali che poste di fronte a situazioni apparentemente al di sopra della loro portata fanno emergere potenzialità nascoste. E’ facile essere coinvolti emotivamente da quest'Armata Brancaleone del futuro che, secondo logica, apparirebbe sicuramente sconfitta dal dittatore del momento, vincente soprattutto nell’utilizzo politicamente scorretto dei supereroi che fanno figuracce nei loro rapporti con i personaggi meno blasonati. Si ride, ma c’è anche una classica morale, un po’ forzata, per accontentare (forse) tutti. Peccato per questo finale, di cui non è lecito anticipare nulla, in cui una scelta troppo buonista che poco lega con la gradevole ed innocua cattiveria del resto del film. Una scelta che fa perdere un po’ di mordente a tutto il resto.
