Se il film non fosse diretto da Morgan Spurlock, probabilmente non ci avrebbe incuriosito tanto da dedicargli una recensione. Il quarantatreenne statunitense è considerato un nome da seguire, un autore alla Michael Moore in grado di reinventare il modo di intendere il documentario. Ha firmato film come Super Size Me (2004), Che fine ha fatto Osama Bin Laden? (Where in the World Is Osama Bin Laden?, 2008) Freakonomics - Le divertenti verità sulla crisi (Freakonomics, 2010), Come ti vendo un Film (The Greatest Movie Ever Sold, 2011), opere che hanno creato un attento manipolo di fan anche se, forse, solo il primo poteva essere considerato realmente importante per il taglio molto critico sulla cattiva alimentazione che molti di noi subiscono grazie i fast food e l'obesità che ne deriva. In quel film Morgan Spurlock che si sottoponeva ad una ferrea dieta a base di grassi nei vari McDonald con le ovvie conseguenze.
Detto questo, il film su commissione che ha fatto su questa band di giovanissima è solo un buon prodotto commerciale in cui non inserisce la sua firma autoriale ma, comunque, offre una professionalità che gli permette di realizzare un buon doc film in cui riesce ancora più ad aumentare l’impressione che i One Direction siano ragazzi come tutti, con le mamme orgogliose pronte ad accoglierli a braccia aperte quando anche se dovesse scemare il loro successo. One Direction: This Is Us è un accattivante ritratto di questo gruppo nato dal nulla ed in pochi mesi divenuto un punto di riferimento per entusiastici fan che hanno, tramite twitter ed altri social network, costruito un gigantesco tam che li ha portati in poco tempo ai vertici delle hit parade. Racconta la vita on the road di questi sbarbatelli catapultati da vite banali ad essere star symbol applauditi ed idolatrati solo per il fatto d’esistere: bella la scena in cui uno dei musicisti spalanca la finestra della sua camera e da fuori esplode un boato di urletti isterici. Alle mini interviste si uniscono splendidi filmati di concerti dal vivo, soprattutto quelli tenuti alla 02 Arena di Londra ed al Madison Square Garden di New York. Con furbizia e bravura, racconta la straordinaria storia di Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis da ragazzi della provincia britannica a partecipanti di X-Factor, trasmissione in cui non vinsero singolarmente né si affermarono subito quando uno dei giudici ebbe l’idea di unirli in una band. Nonostante questo il pubblico li adottò tanto da portarli ad esibirsi in mega concerti prima che incidessero il loro primo disco.