Andrea Camilleri (1925) scrisse Il birraio di Preston nel 1995, prendendo spunto da un fatto realmente accaduto ripreso nel libro Inchiesta sulle condizioni della Sicilia (1875-1876) pubblicato nel 1969 a cura di Salvatore Carbone e Renato Grispo. Nel 1864 a Caltanisetta ci fu una vera e propria sollevazione popolare causata dalla decisione del prefetto, dorigine fiorentina, Eugenio Fortuzzi di far rappresentare, per linaugurazione del teatro cittadino, loscura opera lirica Il birraio di Preston di Luigi Ricci (1805 1859). Lo scrittore colloca i fatti nellimmaginaria Vigata, patria del famoso commissario Salvo Montalbano, comparso giusto un anno prima col romanzo La forma dellacqua.
La decisione prefettizia scatena le ire dei maggiorenti della piccola comunità che si sentono colonizzati dal funzionario governativo e innesca una vera e propria rivolta al termine nella quale il nuovo teatro va a fuoco e due amanti muoiono soffocati dal fumo che ha invaso la loro alcova. Come spesso accade nei libri dello scrittore siciliano ci sono numerosi personaggi maggiorenti, intellettuali di provincia, politici ambigui, mafiosi, rivoluzionari velleitari, inventori geniali - e questo ha reso complicato il passaggio dalla pagina scritta al testo teatrale, un percorso cui ha posto mano, dopo molte titubanze, lo stesso Andrea Camilleri che presta anche la sua voce come io narrante. Il risultato è uno spettacolo corale come se ne vedono pochi di questi tempi, anche per ragioni economiche, un ampio mosaico in cui la sicilianità la fa da padrona mettendo in luce pregi e difetti di una mentalità che coniuga il peso di una storia ricca di dominazioni straniere a quello di un carattere fiero e indolente. Una miscela che, nel libro e sul palcoscenico, trova una sintesi mirabile nellalternarsi dironia e dolore, beffe e assassinii. Un copione che si lega al testo scritto senza tradirlo, anzi arricchendolo di una visività che aggiunge un elemento in più al romanzo.
valutazione: 1 23 4 5
Produzione: Teatro Stabile di Catania; Regia: Giuseppe Dipasquale; riduzione e adattamento teatrale: Andrea Camilleri, Giuseppe Dipasquale; scene: Antonio Fiorentino; costumi: Gemma Spina; musiche: Massimiliano Pace; luci: Franco Buzzanca; interpreti: Pino Micol, Giulio Brogi, Mariella Lo Giudice, Gian Paolo Poddighe, Ester Anzalone, Cosimo Coltraro, Fulvio D'Angelo, Massimo Leggio, Leonardo Marino, Margherita Mignemi, Rosario Minardi, Stefania Nicolosi, Giampaolo Romania, Sergio Seminara.