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Metallurgiche Tiscornia ··· Metallurgiche Tiscornia ··· Hot

Metallurgiche Tiscornia ···

Metallurgiche Tiscornia
Metallurgiche Tiscornia

I Caroggê è un gruppo genovese che, ormai da anni, porta avanti la tradizione del teatro dialettale. Il nome stesso della compagnia rende omaggio al dialetto ligure e alla storia della città: Caroggê erano, infatti, definiti gli abitanti del centro storico, la maggioranza della cittadinanza, dunque, in contrapposizione ai Boìn çittaen. E I Caroggê è anche il titolo di una rappresentazione messinscena come saggio di fine anno dalla scuola di recitazione fondata da Plinio Guidoni nei primi anni 90. Da quel momento ebbe inizio l’esperienza della compagnia dialettale diretta dallo stesso Plinio Guidoni insieme a Enrico Aretusi, che oggi porta in scena lo spettacolo Metallurgiche Tiscornia.

Autore del testo fu il giornalista, commediografo e narratore Umberto Morucchio, che ambientò la vicenda negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale e immediatamente precedenti al boom economico, in un’Italia in cui iniziavano a diffondersi fermenti legati al lavoro nelle fabbriche, con i primi focolai di scontri tra gli industriali e le commissioni interne, sostenute dai sindacati. Lo spettacolo verte proprio su un episodio in cui la produttività di una fabbrica è rallentata da continui scioperi del personale addetto alla realizzazione di armi da fuoco. Quando la commissione di operai interna va a chiedergli maggiori tutele per i dipendenti, il titolare, Cav. Giovanni Tiscornia, decide di regalare la fabbrica ai suoi stessi operai, ma a due condizioni: non dovranno venderla a terzi e dovranno assumerlo come dipendente. Il patto viene stipulato e gli operai decidono di trasformare la fabbrica in un’industria di macchine agricole. Presto, però, s’imbatteranno nell’incredibile difficoltà che comporta un’attività così impegnativa e faranno marcia indietro, riconsegnando la fabbrica al legittimo proprietario. Il borghese riacquista il suo ruolo di padrone e ogni membro della commissione torna a svolgere il proprio incarico precedente. Si tratta, quindi, di una commedia spensierata, ma che induce anche a una profonda riflessione sulla fossilizzazione dei ruoli nella società moderna e sui limiti dell’animo umano, affrontando argomenti trattati raramente a teatro. Il fatto che il testo sia stato scritto ed è stato ambientato negli anni 50, inoltre, fa sì che l’occhio dello spettatore contemporaneo sia in grado di attribuire allo spaccato sociale rappresentato anche significati condizionati dagli eventi successivi. La recitazione dialettale dei bravi attori della compagnia contribuisce poi a collocare anche fisicamente lo spettacolo in una Genova che si sarebbe rivelata protagonista della lotta di classe nei decenni successivi.

valutazione: 1 2 3 4 5

Testo: Umberto Morucchio (1893-1979) Regia: Enrico Aretusi Interpreti: Giovanni Ansaldi, Paolo Ardini, Alessandro Baldini, Carlo Maria Giuso, Renzo Matta, Mafalda Mannu, Luciano Rotella, Roberta Testa Scena: Mario Strata Costumi: Anna Scaglione.

 

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