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La bottega del caffè ···· La bottega del caffè ···· Hot

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La bottega del caffè
La bottega del caffè

Tra luglio e agosto, entrare a Verezzi è come varcare la soglia di un teatro e trovarsi in un foyer; passeggiare lungo i vicoli del piccolo borgo equivale a percorre i corridoi che conducono alla sala, in cui ci si ritrova una volta giunti nella piazza principale, dove il sagrato della Chiesetta di Sant’Agostino accoglie il palco e lo spazio antistante è destinato alla platea. Così, dal 1967, ogni estate, il bel borgo del savonese si trasforma in un vero e proprio teatro a cielo aperto, in cui gli spettatori, sovrastati da una distesa di stelle e con il mare alle spalle, hanno l’occasione di godere delle prime nazionali, per lo più assolute, di spettacoli prodotti da importanti compagnie e destinati alla rappresentazione nei cartelloni delle stagioni successive.

 Il Festival Teatrale di Borgio Verezzi, giunto quest’anno alla sua quarantatreesima edizione, rappresenta una delle realtà più interessanti dello scenario del teatro estivo, non solo a livello regionale, ma anche nazionale. La rassegna di quest’anno è dedicata a Napoli: una città dalle mille contraddizioni, in cui, alla questione dello smaltimento dei rifiuti o alle faide e ai soprusi dei tra camorristi fa da contraltare una cultura vivacissima, anche, e soprattutto, dal punto di vista teatrale. Napoletano è il personaggio chiacchierone che tesse insidie ai frequentatori di una piazza veneziana, le cui vicende si snodano intorno a una bottega del caffè, a una sala di barbiere e a una casa da gioco, ne La bottega del caffè di Carlo Goldoni (1707 – 1793), terzo spettacolo portato in scena quest’anno a Borgio Verezzi, risultato di una coproduzione della Compagnia Gank e del Teatro Stabile di Genova con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi. Antonio Zavatteri, uno dei fondatori della Compagnia Gank, è qui regista dello spettacolo, in cui dirige un gruppo di bravi attori, ormai noti nel panorama genovese, e tutti passati dalla Scuola del Teatro Stabile di Genova, tra cui Alberto Giusta, Lisa Galantini e Aldo Ottobrino, per citarne solo alcuni. Nella commedia di Goldoni, si sviluppa un intreccio ricco d’intrighi in cui sono coinvolti tutti i  personaggi, alle spalle dei quali trama l’impiccione Don Marzio, che tenta in tutti i modi di mettere zizzania tra i protagonisti, in particolare tra le coppie composte, rispettivamente, dal mercante Eugenio e la moglie Vittoria e dal sedicente Conte Leandro e la consorte Placida. Mentre il caffettiere Ridolfo tenta in tutti i modi di fare da paciere, Don Marzio perderà di mano la situazione, andando oltre alla sua stessa volontà di curarsi sempre degli altrui affari. Convincente prova corale della compagnia, con personaggi ben caratterizzati sia nell’interpretazione, sia nei costumi (a cura di Laura Benzi, così come le scene): al regista Zavatteri va il merito di avere realizzato, supportato da un gruppo di validi attori, una vivace e ben strutturata rappresentazione di un classico della commedia goldoniana pur mantenendo un’adeguata distanza dai modelli tradizionali del teatro settecentesco, perfettamente in linea con la ricerca teatrale della Compagnia Gank.

valutazione: 1 2 3 4 5

Testo: Carlo Goldoni (1707 – 1793) Regia: Antonio Zavatteri  Interpreti: Alberto Giusta, Filippo Dini, Aldo Ottobrino, Alex Sassatelli, Alessia Giuliani, Lisa Galantini, Mariella Speranza, Massimo Brizi, Maurizio Lastrico  Scene e costumi Laura Benzi  Luci: Sandro Sussi  Produzione: Compagnia Gank – Teatro Stabile di Genova  - Festival Teatrale di Borgio Verezzi

 

 

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