LINDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico, da oltre novantanni svolge unattività volta alla valorizzazione della cultura classica, sostenendo la realizzazione di una comunità culturale che sia un contenitore di idee e di collaborazioni. In questo contesto, il Teatro di Siracusa risulta non solo luogo di rappresentazione, ma anche il risultato di questo prolifico incontro. Sono molteplici, infatti, i professionisti che hanno contribuito alla riuscita delle quarantacinque stagioni teatrali, la prima delle quali ha avuto luogo già nel 1914: da traduttori e scrittori di larga fama a interpreti e registi di spicco, senza escludere coreografi e scenografi, che hanno rafforzato uno scenario già di per sé dotato di unenorme carica visiva. Questanno, in occasione del quarantacinquesimo ciclo di rappresentazioni classiche, le due tragedie scelte per essere messe in scena a Siracusa nei mesi di Maggio e Giugno sono state lEdipo a Colono di Sofocle e la Medea di Euripide, entrambi testi di forte impatto emotivo e dintensa tragicità, accomunati da un tema: quello dello straniero che chiede asilo ad un altro popolo.
In terra straniera è infatti Edipo quando vive latto conclusivo della propria tormentata esistenza, lontano da Tebe, nel bosco consacrato alle Eumenidi, presso il demo ateniese di Colono. Il re di Atene, Teseo, lo accoglie nella propria terra e lo accompagna idealmente in un percorso che lo porterà alla morte. Edipo è sempre in scena, immobile, in un dramma apparentemente privo di dinamicità, ma in realtà in continuo movimento, perché si susseguono le rivelazioni, le comparse, i tentativi di ricondurre Edipo a Tebe da parte di Creonte, prima, e del figlio Polinice, poi. Il vecchio re tuttavia, legato a Teseo da un giuramento, non si lascia convincere e mette in atto una sorta di testamento spirituale, scandito dagli interventi del coro. Giorgio Albertazzi imprime forza scenica ad un Edipo consapevole del proprio destino e irremovibile nelle proprie scelte, che, pur nella disgrazia, spende le ultime energie che gli rimangono per far valere la propria dignità. La messinscena diretta da Daniele Salvo si concentra, in particolare, su due aspetti: lalto valore spirituale, quasi mistico, della tragedia di Sofocle, sottolineato, soprattutto da scelte musicali mirate ad accentuare la dimensione lirico-religiosa della vicenda, ma anche dalluso delle maschere per il coro e dalla forte presenza scenica delle eumenidi; la dicotomia tra la realtà e la finzione, tra lAtene dellanno in cui Sofocle scrisse la tragedia (404 a.C.), dilaniata dalla guerra del Peloponneso e da rivolte intestine, e la città rappresentata nella tragedia di Edipo a Colono, ideale terra di approdo per i supplici.
Anche Medea è ospite in terra straniera, ma il suo destino è ben diverso da quello di Edipo: abbandonata dal marito Giasone, che sposa la figlia di Creonte, re di Corinto, Medea ha una reazione allo stesso tempo razionale e folle: progetta una vendetta atroce, in cui coinvolge i suoi stessi figli. Medea non è spinta dallamore, ma dallorgoglio: non è quindi un sentimento prettamente femminile quello che la guida, ma una pulsione che, nella tragedia greca, è generalmente legata alla sfera maschile. Medea è un personaggio forte, la cui fama è stata favorita da una fortuna letteraria pari a quella di altre eroine tragiche, quali, per fare due esempi, Antigone e Fedra. Medea in Euripide è dunque orgoglio allo stato puro, ma è anche moglie, madre, maga, barbara, un momento caparbiamente orientata al proprio obiettivo, quello dopo insicura e capace di provare sentimenti di sincera tenerezza: queste molteplici sfumature del personaggio di Euripide sono state interpretate con esemplare bravura da Elisabetta Pozzi, cui il regista Krzystof Zanussi ha affidato il ruolo della protagonista, nel quale, in passato, si sono già cimentate a Siracusa attrici del calibro di Maria Letitia Celli, Lilla Brignone, Valeria Moriconi e Maddalena Crippa. Limportanza per i risvolti intimi e psicologici di Medea e degli altri personaggi della tragedia di Euripide è consegnata da Zanussi allinterpretazione degli attori, ma anche alla scenografia, con la superficie specchiante ideata da Fuksas, su cui si proiettano le immagini degli attori e alcune parole del testo. La messinscena convince anche grazie ai costumi, che richiamano liconografia classica, e alle musiche, che sottolineano i momenti più intensi della tragedia. Per quanto riguarda il tema dello straniero, qui torna prepotentemente, non solo perché Medea è straniera a Corinto, da cui è bandita, ma anche perché il suo piano è reso possibile dalla benevolenza del re ateniese Egeo, che le promette accoglienza: torna la visione di Atene quale terra in cui si accolgono i supplici.
Il XLV Ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, oltre a dare spazio allallestimento scenico, ha quindi stimolato una riflessione, che non poteva che prendere corpo in Sicilia, terra di frontiera, storico luogo dincontro di culture, approdo di clandestini: lo straniero è inteso come colui che lascia la sua terra per cercare accoglienza altrove nella speranza, o falsa illusione, di trovarvi un mondo migliore, quello dellAtene del V secolo a. C., come quello delloccidente di oggi. Ancora una volta la tragedia greca solleva problematiche universali e si rivela attuale, in quanto aderente alle esigenze e alle difficoltà delluomo. A chiudere lideale trilogia sugli stranieri è, non a caso, Le Supplici di Eschilo, testo scelto per lo spettacolo itinerante della stagione 2009.
Edipo a Colono ····
Testo: Sofocle Traduzione: Giovanni Cerri Regia: Daniele Salvo Interpreti: Giorgio Albertazzi, Roberta Caronia, Michele De Marchi, Carmelinda Gentile, Massimo Nicolini, Maurizio Donadoni, Giacinto Palmarini, Francesco Alderuccio, Francesco Biscione, Davide Sbrogiò, Antonietta Carbonetti, Simonetta Cartia, Michele DellUtri, Sergio Mancinelli, Claudio Mazzenga, Alessandro Romano, Andrea Francesco Romero, Massimiliano Sozzi, Sergio Toscano, Gaia Altobelli, Valentina Bardi, Evita Ciri, Manuela Giangrasso, Doriana La Fauci, Valeria Lombardo, Gabriella Riva, Andrea Avenia, Davide Geluardi, Fabio Ignaccolo, Cristian Mortellaro, Raffaele Strano, Giorgio Tarantello, Giuseppe Tramontana Impianto scenico: Massimiliano e Doriana Fuksas Costumi: Nicola Luccarini Musiche: Marco Podda Movimenti: Dario La Ferla Progetto luci: Elvio Amaniera Progetto audio: Vincenzo Quadarella Regista assistente: Emiliano Bronzino Allestimenti: Frauke Stenz Costumista assistente e responsabile della sartoria: Marcella Salvo Direttore di scena: Antonio Paguni Assistenti alla regia: Marica Stocchi, Roberto Saura Costumi: Laboratorio di Sartoria Fondazione INDA Siracusa Scenografie: Laboratorio di Scenografia Fondazione INDA Siracusa
Medea ·····
Testo: Euripide Traduzione: Maria Grazia Ciani Regia: Krzysztof Zanussi Interpreti: Antonietta Carbonetti, Francesco Alderuccio, Elisabetta Pozzi, Francesco Biscione, Maurizio Donadoni, Michele De Marchi, Giacinto Palmarini, Giorgia Campisi, Beatrice Trovatello, Vasily Lukianenko, Rita Abela, Valentina Bardi, Evita Ciri, Simonetta Cartia, Chiara Catera, Carmelinda Gentile, Manuela Giangrasso, Doriana La Fauci, Valeria Lombardo, Niryis Pouscoulous, Katia Principato, Gabriella Riva, Andrea Avenia, Davide Geluardi, Fabio Ignaccolo, Cristian Mortellaro, Raffaele Strano, Giorgio Tarantello, Giuseppe Tramontana Impianto scenico: Massimiliano e Doriana Fuksas Costumi: Beatrice Bordone Musiche: Daniele DAngelo Movimenti: Vasily Lukianenko Regista assistente: Tatiana Alescio Consulenza drammaturgica: Margherita Rubino Allestimenti: Frauke Stenz Costumista assistente e responsabile sartoria: Marcella Salvo Direzione del Coro: Simonetta Cartia Progetto luci: Elvio Amaniera Progetto audio: Vincenzo Quadarella Direttore di scena: Enzo Campailla Assistente della costumista: Anna Lombardi Costumi: Laboratorio di Sartoria Fondazione INDA Siracusa Scenografie: Laboratorio di Scenografia Fondazione INDA Siracusa
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