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Inferno

Gli allestimenti esterni al teatro sono da sempre uno dei punti di forza delle produzioni del Teatro della Tosse, che, in occasione della stagione in corso, ha scelto di avvalersi ancora una volta dello spazio urbano per la ripresa dell’Inferno, spettacolo itinerante già proposto in passato all’interno della Chiesa di Sant’Agostino e ora riallestito nel Museo Diocesano di Genova. L’ambientazione scenica offre, quindi, agli spettatori anche la possibilità di approfondire la conoscenza della città, attraverso opere architettoniche che testimoniano la vivacità storico-artistica del capoluogo ligure nei secoli.

Inferno ha inaugurato la rassegna ideata dal Teatro della Tosse e intitolata Una settimana d’Inferno, che prevede, oltre allo spettacolo di Tonino Conte, una serie di incontri e di percorsi, tutti incentrati sul tema dell’inferno, non solo quello della letteratura, ma anche quello della religione, quello del mondo laico e quello dell’arte. Le attività collaterali allo spettacolo teatrale sono state realizzate grazie all’impegno di un comitato scientifico composto da Sandra Isetta, Ferdinando Bonora e Stella Seitun. Il programma prevede due incontri a Palazzo Ducale, il primo intorno al concetto d’inferno nelle tre religioni monoteistiche e al loro confronto sull’argomento con il mondo laico, il secondo sull’inferno nell’arte. Sono stati poi inseriti nella rassegna tre percorsi: In barca con Caronte, “viaggio” su un peschereccio della Darsena con lettura di alcuni brani dai Vangeli Apocrifi e dall’Apocalisse; Il girone nei caruggi, itinerario nella città vecchia alla scoperta delle figure infernali, Gran Tour all’Inferno, gita giornaliera nel ponente ligure alla ricerca dei Giudizi Universali con raffigurazioni dall’Inferno.La rappresentazione dell’Inferno dalla Commedia di Dante della Tosse, che resterà in scena per l’intera settimana della rassegna, percorre in sedici episodi la prima cantica dantesca, i cui versi Tonino Conte, responsabile del progetto e della regia (assistito per l’occasione da Amedeo Romeo), ha riportato fedelmente (affidandosi all’edizione critica di Federico Sanguineti), salvo nel finale Elogio del bestemmiatore di Capaneo. Il Chiostro dei Canonici di San Lorenzo e i locali sottostanti costituiscono lo scenario ideale per una rappresentazione tenebrosa, che acquista tuttavia vivacità e colore nelle immagini, realizzate da Emanuele Luzzati per la prima messinscena del 2002. Gli spettatori, dopo avere attraversato la selva oscura e oltrepassato la porta dell’inferno, sono accompagnati attraverso i gironi infernali da diavoli vestiti da cuochi, scelta non casuale dal momento che il XXI Canto dell’Inferno recita: “Non altrimenti i cuoci a’ lor vassalli/ fanno attuffare in mezzo la caldaia/la carne con li uncin”. Il pubblico, talvolta suddiviso in gruppi, incontra Caronte, Paolo e Francesca, Farinata, Cavalcanti, Ulisse, il Conte Ugolino, Bertram dal Bornio, i dannati di Malebolge e Capaneo. Il nuovo scenario crea l’atmosfera adatta a godere dello spettacolo, benché gli spazi piuttosto sacrificati rendano i movimenti meno agili che in altre occasioni. In ottemperanza al modello dantesco, l’Inferno di Tonino Conte è un luogo che evoca paura e oscurità, ma anche immagini e figure grottesche, che contribuiscono ad alleggerire i toni, favorendo la fruibilità della messinscena.

valutazione: 1 2 3 4 5

Progetto e regia: Tonino Conte Immagini Emanuele Luzzati Percorso scenico: Emanuele Conte Sculture e costumi: Danièle Sulewic Interventi musicali: Andrea Ceccon Regista assistente Amedeo Romeo Edizione critica: Federico Sanguineti Interpreti: Alberto Bergamini, Carla Buttarazzi, Enrico Campanati, Alessandro Damerini, Pietro Fabbri, Luca Ferri, Lisa Galantini, Sara Nomellini, Margherita Romeo, Vanni Valenza Direttore di scena Roberto D’Aversa

http://www.teatrodellatosse.it/

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