Lella Costa, Massimo Cirri e Giorgio Gallione si sono ispirati al racconto L'Altra Euridice (1980) di Italo Calvino (1923 1985) per costruire Ragazze - Nelle lande scoperchiate del fuori, un lungo e appassionato monologo su quella che la stessa autrice attrice definisce lemergenza femminile in atto. Il punto di partenza lo offre il mito di Orfeo ed Euridice e, in particolare, la domanda: per quale ragione, ad un passo dallaver riportato alla vita terrena lamata, il musicista si volta, violando lunica condizione che gli era stata imposta da Ade, re degli inferi, e precipita la donna nel regno dei morti? La risposta, meglio le ipotesi di risposte, arriva attraverso scritti e poesie di Rainer Maria Rilke (1875 1926), Marina Ivanovna Cvetaeva (1892 1941), Doris Lessing (1919). E un discorso che mette assieme, in modo armonico, impeto polemico femminista e dolorosa riflessione su una condizione segnata da violenza, sottomissione, espropriazione di diritti e misconoscimento di meriti.
Il tutto costruito con ironia e rabbia, malinconia e orgoglio. Ne nasce una rivendicazione di ruolo, anzi di primogenitura (Dio è femmina e ha creato prima la donna e poi Adamo ma questo lui non deve saperlo, altrimenti si deprime!) forse non originalissimo ma pregevole per impeto e ferrea grazia. Una citazione a parte merita la scena e la videografia di Paolo Bazzani: un grande cerchio di tessuto trasparente su cui sono proiettate immagini che vanno dalla luna vista dallo spazio ai volti di donne estratti da celebri quadri e sculture che si sovrappongono trasformandosi armoniosamente. E' una sorta dinventario di bellezza e forza femminili del tutto funzionali alle parole pronunciate dallattrice.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: Lella Costa, Massimo Cirri, Giorgio Gallione; regia: Giorgio Gallione; scena e videografica: Paolo Bazzani; costume: Antonio Marras; musiche: Stefano Bollani; luci: Marco Elia.