Licia Maglietta, attrice napoletana nota ai più per alcune interpretazioni in film italiani di successo, quali Pane e Tulipani o Agata e la tempesta (entrambi diretti da Silvio Soldini), si è in realtà formata artisticamente in ambito teatrale, dove tuttora opera attivamente come scenografa, regista e interprete; il suo percorso si è, in particolare, focalizzato su una ricerca volta alla rappresentazione sul palcoscenico di figure femminili di singolare forza e intensità drammaturgica. Al fine di perseguire tale obiettivo, lartista si è lasciata ispirare dalla letteratura, come in questo Manca solo la domenica, adattamento per il teatro del racconto della scrittrice siciliana Silvana Grasso, pubblicato con il titolo Pazza è la luna.
La protagonista del monologo messo in scena da Licia Maglietta è Borina, allanagrafe Liboria Serrafalco sposata Liuzzo, donna considerata non bella, perché troppo alta, che trova un uomo disposto a sposarla. Abbandonata dal marito, che emigra in Australia, Borina lo considera perso e, in quanto tale, defunto, e inventa per se stessa un nuovo status, con cui si ritaglia un ruolo nella società: quello di vedova. Questa nuova condizione la coinvolge al punto da indurla a cercare sei mariti defunti nei cimiteri dei paesi della Provincia di Catania. Trovati i coniugi e inventata una storia diversa per ciascuno di essi, visita regolarmente le rispettive tombe, dal lunedì al sabato; tuttavia è assillata da un cruccio, cioè lassenza di un defunto per la domenica, fino a quando, a sorpresa, il marito (quello vero) rientra dallestero e le offre la possibilità di diventare per la settima volta vedova, ma, questa volta, nella realtà.
Licia Maglietta rappresenta con ironia la realtà del vissuto femmineo, giocando con la condizione della donna, ma anche con il teatro, in quanto la protagonista recita, a sua volta, una parte, anzi diverse, una per ogni marito. Convincente la prova dellattrice che coinvolge il pubblico nel racconto dellesuberante e senza scrupoli Borina, coadiuvata dalla fisarmonica di Vladimir Denissenkov, dalle scene, da lei stessa curate, e dai costumi (rigorosamente neri) di Katia Esposito.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: Silvana Grasso Scene e regia: Licia Maglietta Interprete: Licia Maglietta Musiche e fisarmonica: Vladimir Denissenkov Luci: Cesare Accetta Costumi: Katia Esposito Suono: Daghi Rondanini Direzione tecnica: Lello Becchimanzi Produzione: Teatri Uniti
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