Siamo dalle parti del teatro di ricerca socialmente impegnato che lutilizzazione dimmagini della prima guerra mondiale rende particolarmente attuale anziché relegare in un tempo lontano. Questo poiché quel conflitto, per molti spettatori non meno classico e lontano della guerra di Troia, diventa simbolo di tutte le guerre, emblema di ogni insensato massacro che spezza con violenza la normalità della vita. Cè un lavoro preciso e non facile nel cadenzare i vari momenti della rappresentazione, in uno con la non trascurabile modestia di cancellare, trasformandola in simbolo, la presenza immediata dei volti e dei corpi degli attori, anchessi ridotti a immagini nere che si agitano in un buio spezzato da improvvisi, violenti lampi di luce. Un tipo di spettacolo che richiede intelligenza e disponibilità da parte dello spettatore, ma che, se accolto con apertura mentale, offre sensazioni e motivi di riflessione tuttaltro che banali.
valutazione: 1 2 3 4 5
Progetto e regia: Claudia Sorace; drammaturgia e suono: Riccardo Fazi; realizzazione scena: Massimo Troncanetti; vestiti: Fiamma Benvignati; registrazioni audio: Federica Giuliano; interpreti: Riccardo Fazi, Claudia Sorace; foto di scena: Laura Arlotti; produzione: Muta Imago 07 in collaborazione con Enzimi.