Il sole dietro le montagne di e con Roberto Risica e Daniele Aristarco è uno spettacolo a un tempo generoso, interessante e confuso. Generoso perché mira a mettere assieme lesperienza di unintera generazione, quella che dai furori sessantottini finì con lo scontrarsi con lorrore della mafia; interessante perché riunisce percorsi conoscitivi, inventivi e politici di grande spessore; confuso poiché mette troppa carne al fuoco, riunisce materiali eterogenei le esperienze individuali con il processo a Giulio Andreotti finendo per perdere una precisa linea di sviluppo. Il canovaccio lo forniscono le esperienze di due uomini che iniziano, da versanti diversi, a interessarsi a due vittime della criminalità: il sindacalista Giovanni Orcel, ucciso nel 1920, e Mauro Rostagno ammazzato nel 1988 causa le denunce fatte dai microfoni di una televisione indipendente di Trapani, Radio Tele Cine (RTC).
E questa la parte più cronachistica e sociale dello spettacolo, quella in cui sinseriscono, con qualche sforzo, i materiali sopra citati, come lintervista a Marco Travaglio, e i vari brani di cronaca. Un secondo, con pochi legami stilistici con il primo, racconta il cammino esistenziale dei due protagonisti, un teatrante alla ricerca dellanimo siciliano e un osservatore che pedina gli avvenimenti senza mai parteciparvi in prima persona. Due approcci che sintetizzano la curiosità di guardare il mondo e la frustrazione di vedere, ma non avere la forza di fare. Sono questi i momenti migliori di uno spettacolo complessivamente abbastanza riuscito e mai banale.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo, regia e interpretazione: Roberto Risica e Daniele Aristarco.