Tonino Conte è stato sempre affascinato dalle opere del drammaturgo francese Alfred Jarry (1873 1907), considerato il fondatore di quello che sarà definito il teatro dell'assurdo. E' stato, in particolare, la serie di Ubu re (Ubu roi, 1896) a fornire al fondatore del Teatro della Tosse una sorta di filo rosso che percorre buona parte del suo lavoro, al punto che sarebbe possibile suddividere la sua carriera di teatrante cadenzandola con la date delle sue messe in scena di questa serie di testi. L'ultima tappa è quella segnata da questa versione per burattini, indicazione che rischia di essere forviante legata come è ad un'idea di teatro pensato per i più giovani. Questa proposta, al contrario, recupera l'essenza del testo, ne fa oggetto di una lettura scenica che esalta gli umori di fondo dell'opera di Alfred Jarry, li trasforma in simboli di un discorso valido in molte direzioni, non ultima la feroce critica dell'insensibilità e dell'opportunismo borghesi.
Ne deriva uno spettacolo godibile ad ogni livello, da quello espressivo a quello teorico a quello visivo. Essenziali e straordinariamente efficaci, in quest'ultima direzione, i burattini immaginati da Lele Luzzati (1921 - 2007) e realizzati da Bruno Cereseto, che agisce anche come voce narrante dello spettacolo. Il regista, nel presentare questa sua ultima fatica, parla di ultimo Ubu, che è anche, con tanto di punto interrogativo finale, il titolo completo dello spettacolo, e di un'attività su cui forse è calato un invisibile sipario. Ci auguriamo, per Tonino e per il teatro nel suo complesso, che così non sia. Un'ultima osservazione, questa proposta ha aperto una minirassegna dedicata al teatro di figura e intitolata: la guerra delle teste di legno. Se, come si suole dire, la giornata si vede dal mattino, varrà la pena di seguirne con attenzione anche le prossime tappe.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: Alfred Jarry (1873 1907 riletto da Tonino Conte; maschere e pupazzi: Lele Luzzati, Bruno Cereseto; amomazione burattini: Bruno Cereseto, Paola Ratto, Lupo Misrachi, voci: Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Simonetta Guarino, Lisa Galantini, Mario Marchi.