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Itagliani!
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Itagliani! - Storia del delirio di Frevella Lavannara che profetizzò a Hitler e Mussolini la disfatta nella guerra a causa di suo marito Augusto Cinnicò, uomo di concetto, titolo molto lungo per un monologo breve, meno di 40 minuti, in cui Margherita di Rauso racconta - interpretando sia la moglie, Frevella, che il marito, Cinnicò - la storia di una lavandaia campana, vero utero dentato, terrore dei maschi meridionali, che odia e maltratta il coniuge, un disoccupato antifascista, e finisce, in stato di ebbrezza alcolica per svolgere il ruolo di una moderna Sibilla Cumana arrivando a profetizzare a Hitler e Mussolini la sconfitta della guerra che stanno per far scoppiare.

Siano negli anni che vanno dal 1938 all’immediato dopoguerra e la vicenda ruota attorno alle continue botte che la donna scarica sul marito, alla rassegnazione di lui, sino all’idea di liberarsene facendole svolgere inconsapevolmente, il ruolo dell’indovina nella speranza che gli augusti interroganti se ne liberino e, così facendo, liberino anche il marito. La vicenda è debitamente fantastica e l’interprete molto barava sia nell’alternare i due personaggi, sia nel ricostruire il clima della storia. Doti che non salvano del tutto lo spettacolo dai rischi di un racconto che pende più sul versante dell’aneddoto che su quello della vicenda organicamente costruita. Uno spettacolo divertente, ma nulla più.
valutazione:  1 2 3 4 5

Testo: Antonella Cilento, riscrittura drammaturgica del racconto omonimo tratto da L’amore, quello vero (Guanda, 2005), regia: Eleonora Pippo; interprete: Margherita Di Rauso; scene e costumi: Loredana Paglioni; disegno luci: Angelo Ugazzi.

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