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Shakespea re di Napoli ··· Shakespea re di Napoli ··· Hot

Quando William Shakespeare pubblicò i suoi 154 sonetti, li dedicò al misterioso Mr W.H., dando principio a una serie di indagini e speculazioni sull’identità dell’anonimo amico. Se in un primo momento si sono voluti identificare come possibili destinatari delle rime shakespeariane il conte di Pembroke o  Lord Southampton, ci si è successivamente orientati verso nuove ipotesi che hanno portato a immaginare un personaggio che abbia avuto in qualche modo un ruolo anche nella drammaturgia del Bardo. Oscar Wilde, nel suo racconto breve The Portrait of Mr W.H , in particolare, ipotizza che, dietro alla sigla W.H., si celi il giovane attore Willie Hughes, interprete di numerose protagoniste delle tragedie di Shakespeare, quali Viola, Desdemona, Rosalinda o Giulietta.
 

Ruggero Cappuccio, in Shakespea re di Napoli, s’inserisce in questo contesto, immaginando che Il drammaturgo inglese avrebbe in realtà dedicato i suoi sonetti a un giovane partenopeo, conosciuto durante una visita a Napoli, in cui il viceré gli avrebbe ceduto il trono per una notte; il suo favorito lo avrebbe quindi seguito in Inghilterra e sarebbe tornato morente a Napoli, dopo avere abbandonato una Londra infestata dalla peste. Si tratta di una finzione dichiarata, di una bugia a sostegno della drammaturgia e della poesia, che lascia supporre l’origine mediterranea del giovinetto adorato da Shakespeare, ipotesi che aumenta il fascino rivestito da questo mistero, creando una felice e suggestiva associazione tra la cultura napoletana e il teatro Elisabettiano. Durante una notte di carnevale, alla reggia di Napoli, Desiderio e Zaroastro si confrontano a viso aperto, raccontando le proprie vicende umane, fino al sopraggiungere della morte, prima solo finta, poi reale. L’opera di Cappuccio ha già avuto un enorme successo nella sua prima messinscena, quella che ha calcato i palcoscenici a partire dal 1994, interpretata da Claudio Di Palma, presente anche nella nuova versione,  e Ciro Damiano, sostituito qui da Lello Arena.  La rappresentazione, diretta dallo stesso regista, si distingue per l’intensità della recitazione, per l’alternanza di momenti di comicità ad altri di profonda tragicità, per la lingua, un napoletano stretto che fa da controparte all’inglese del poeta d’Anglaterra. (Roberta Balduzzi)

Testo: Ruggero Cappuccio  Regia: Ruggero Cappuccio  Interpreti: Lello Arena, Claudio Di Palma  Costumi: Carlo Poggioli  Musiche: Paolo Vivaldi  Luci: Michele Vittoriano 

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