Una scena, uno o più attori e un testo sono lessenza di uno spettacolo teatrale e, quindi, quanto basta per realizzarlo, soprattutto nel caso in cui il drammaturgo si dimostri capace di usare con disinvoltura le parole, al fine di delineare una situazione e di raccontare una storia: ne è dimostrazione Il pergolato dei tigli, triplice monologo intrecciato dellirlandese Conor McPherson, dallandamento al contempo comico e drammatico, interpretato, in questa occasione, da tre giovani attori formatisi alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova.
I tre protagonisti sono due fratelli e un giovane professore universitario, che vivono in una cittadina balneare dellIrlanda del Sud. Uno di seguito allaltro, i tre personaggi raccontano le proprie storie, che si congiungeranno nel finale. Il più giovane prende la parola per primo e racconta la vita di un adolescente alle prese con le prime esperienze amorose e la morbosa simpatia per un compagno di scuola; il fratello maggiore non si dà pace, invece, per i problemi del padre, tanto da decidere di fargli giustizia con le proprie forze; il trentenne professore di filosofia è fidanzato con la sorella dei primi due, ma non perde occasione per intromettersi a feste universitarie, bere smodatamente e ottenere i favori delle studentesse.
Si tratta di un racconto nudo e diretto, in cui McPherson non smentisce la propria attitudine a narrare storie, caratteristica del teatro irlandese, e riesce, come nella Chiusa (andata in scena sempre al Teatro Duse due stagioni fa), a trasmettere il proprio piacere di raccontare le vicende di personaggi diversi per generazione, desideri e passioni. I monologhi stimolano limmaginazione dello spettatore che, nonostante la scena consista semplicemente in tre sedie su cui siedono gli attori, riesce facilmente a seguire mentalmente i movimenti dei personaggi menzionati.
I tre attori, Pier Luigi Pasino, Vito Saccinto e Marco Taddei, fondatori dellAssociazione Neuroni in Movimento, hanno curato anche la regia dello spettacolo, che hanno portato in scena nel modo più semplice, rispettando le intenzioni dellautore. Il risultato è una recitazione asciutta e ben ponderata, che riesce allo stesso tempo a trasmettere finemente le emozioni dei tre protagonisti. (Roberta Balduzzi)
Testo: Conor McPherson Versione italiana: Alfredo Rocca Regia: Compagnia Teatrale Nim Interpreti: Pier Luigi Pasino, Vito Saccinto, Marco Taddei Consulenza per scene e costumi: Camilla Cerretti Luci: Sandro Sussi Produzione: Associazione Culturale NIM Neuroni in movimento
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