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Roma ore 11 ··· Roma ore 11 ··· Hot

Roma ore 11 ···

Image Il 15 gennaio 1951 - in Via Savoia 31, a Roma – crollò la scala di una palazzina uccidendo una donna e ferendone altre settantasette. Le poverette erano accorse, assieme a decine di altre, rispondendo ad un annuncio economico, comparso sul quotidiano Il Messaggero del giorno prima, in cui si offriva un impiego da segretaria per una: signorina giovane, intelligente, volenterosissima, attiva, conoscenza di dattilografia. Quel dramma destò la curiosità di uno dei padri del neorealismo, il regista Giuseppe De Santis, già famoso per aver diretto film come Caccia Tragica (1947), Riso Amaro (1949) e Non c’è pace fra gli ulivi (1950), che incaricò Elio Petri, allora giovane critico cinematografico de L’unità, di svolgere un’inchiesta per verificare se vi era materia per un film.

Il giovane cronista, destinato a diventare uno dei maggiori registi italiani degli anni settanta (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, 1970; Todo modo, 1977), svolse il compito in modo esemplare, raccogliendo un copioso materiale da cui nacque la sceneggiatura di Roma ore 11 (1952). Quei testi ritornano oggi, rielaborati dal gruppo Mitipretese, una compagnia teatrale di sole donne (Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres), che li propone in una spettacolo bello e originale che ha anche la pretesa, riuscita solo parzialmente, di collegare l’ieri all’oggi. Le differenze fra quell’Italia, ancora contadina e appena uscita dal dramma della guerra, e quella di oggi sono troppo grandi per consentire paralleli che vadano oltre le importanti, ma un po’ generiche, denunce dei guasti del precariato e le difficoltà della condizione femminile. Laddove, invece, la proposta coglie in pieno l’obiettivo è nel tracciare con dolorosa ironia il quadro di un tempo che sembra lontano anni luce e che, invece, è appena dietro l’angolo. Un uso intelligente e mirato dei cinegiornali dell’epoca aiuta non poco nel conseguimento dell’obbiettivo, ma il maggior merito va alla bravura e alla feroce ironia di queste attrici capaci di scambiarsi ruoli, compreso quello del giornalista – narratore, con grazie, precisione e intelligenza.

 

valutazione: 1 2 3 4 5 

Testo dall’inchiesta di Elio Petri (1951), produzione: Teatro Eliseo in collaborazione con Artisti Riuniti, ETI, Mitipretese; regia: Mitipretese; interpreti: Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres.

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