Giorgio Gaber, per lanagrafe Giorgio Gaberscik (1939 - 2003), è stato un grande cantautore e un importante uomo di spettacolo; sua, ad esempio, linvenzione del teatro canzone, un insieme di brani musicali legati da riflessioni e concepiti in modo da formare, oltre che un discorso coerente, una vera e propria storia. Uno di queste miscele è andata in scena nel 1970 con il titolo Il signor G e conteneva già gli ingredienti - protesta politica, romanticismo disilluso, suggestioni anarchiche e perorazioni morali che segnano lopera di questartista.
Trentasette anni dopo Giorgio Gallione, regista, Neri Marcorè, interprete e cantante, Gloria Clemente e Vicky Schaetzinger, piano e canto, ripropongono le prime esperienze teatrali di Giorgio Gaber con uno spettacolo, Un certo signor G., in cui confluiscono brani de Il signor G, Dialogo tra un impegnato e un non so, Far finta di essere sani, Anche per oggi non si vola, tutte opere andate in scena fra il 1970 e il 1974.
Alcune parti, poi, sono state rinforzate con rapidi cenni allattualità di oggi. Misurarsi con il lavoro di un autore tanto personale e artisticamente unico, è operazione rischiosa per questo va valutata positivamente la messa in opera di una proposta che mantiene, seppure con un certo sforzo, un ampio margine di autonomia rispetto ai testi di partenza. Ci riesce soprattutto grazie allintroduzione delle due pianiste e una scenografia caratterizzata da finestre ricoperte di giornali che sono aperte progressivamente, quasi a suggerire una liberazione difficile, ma possibile. Neri Marcorè supplisce alla fragilità della voce con una recitazione quieta, molto lontana dallaggressività corrosiva che fu di Giorgio Gaber, che suscita simpatia senza cedere di un millimetro al rigore morale e allindignazione che segnano in modo unico e positivo lintera opera di questo straordinario uomo di teatro.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testi dall'opera di Giorgio Gaber (1939 - 2003) e Sandro Luporini; interpreti: Neri Marcorè, Gloria Clemente (piano e canto), Vicky Schaetzinger (piano e canto); elaborazione musicale: Paolo Silvestri; regia: Giorgio Gallione; scene e costumi: Guido Fiorato; luci: Aldo Mantovani.