Otello è, fra le tragedie scritte da William Shakespeare (1564 1616), fra le più note e rappresentate. Una fama collegata anche alla versione lirica che ne fece Giuseppe Verdi (1813 1901) nel 1887 su libretto di Arrigo Boito. La storia del Moro di Venezia (un abile generale dorigine africana convertito al cattolicesimo), che uccide la giovane moglie Desdemona, indotto dal malvagio Iago a credere che lei lo abbia tradito con il luogotenente Cassio, è diventata una sorta di metafora universale dei danni causati da una gelosia cieca ed esagerata. Il testo inglese nasce da una riscrittura di un racconto, a firma Giovanbattista Giraldi Cinthio (1504-1573), contenuto in Hecatommithi (Cento Novelle, 1574).
A questopera il Bardo apporta alcune, significative modifiche, ad iniziare dai nomi dei personaggi, che, nelloriginale, sono indicati in modo generico con riferimento alle funzioni svolte (il Moro, il luogotenente, lalfiere, il capitano . Registi e studiosi hanno speso molte energie per interpretare questo copione, passando da letture dominate dalla negritudine e dallo spirito barbarico (Laurence Olivier, 1964, per la regia di Stuart Burge) a quelle più decisamente psicologiche, fra cui campeggia il film diretto, fra mille difficoltà, da Orson Welles nel 1952. Roberto Guicciardini propone ora una versione che fa leva su tre fattori: una scenografia molto bella, semplice e di grande effetto di Piero Guicciardini, una lettura che punta decisamente più sul personaggio di Iago, lunico realmente complesso e stimolantequi animato da un perfetto Massimiliano Vado, e sullistrionismo sperimentato di Sebastiano Lo Monaco. Lo spettacolo che ne emerge è interessante e greve ad un tempo, quasi privo di una vera chiave di lettura che si segnali per originalità, ma prefetto dal punto di vista professionale. Una prova di teatro ad alto livello in cui si colgono più conferme che novità.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: William Shakespeare (1564 1616);traduzione: Masolino d'Amico; regia: Roberto Guicciardini; scene: Piero Guicciardini; costumi: Maurizio Milenotti; luci: Gigi Ascione; interpreti: Sebastiano Lo Monaco, Massimiliano Vado, Marta Richeldi, Maria Rosaria Carli, Alkis Zanis, Alessia Innocenti, Massimo Leggio, Mirko Rizzotto, Massimiliano Sozzi, Francesco Montanari, Matteo Micheli, Marius Bizau, Donato Intini.