Ugo Dighero è un grande attore. Se riandiamo con la memoria al gruppo originale dei Broncoviz, da cui proviene assieme a Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Mauro Pirovano e Carla Signoris, è lui quello che più si è spinto avanti sia nellutilizzo del corpo, come mezzo di comunicazione, sia nellarte di usare la voce come un vero e proprio strumento. Ditelo ai pompieri: su un cuore in fiamme ci si arrampica con le carezze (chilometrico titolo che cita un verso di Vladimid Majakoskij tratto da Una nuvola in calzoni del 1915) conferma questo giudizio.
E un testo in cui in cui lattore autore costruisce la nascita di un fine dicitore facendo sgorgare dal mare quasi afono, per poi seguirlo nella conquista, lenta a faticosa, dellespressione verbale, sino al trionfo del poema del grande russo. E un percorso lento che, allinizio, può anche lasciare interdetti per la miscela di rimandi futuristi e di citazioni surreali. Poi la parola emerge potente, prima in forma di farsa, poi di ironia, quindi dinvettiva politica con lo straordinario brano sullesportazione della democrazia mediante bombardamenti. Chiude il discorso, appunto, il poema majakoskijano e, qui, lattore dà il meglio di se, con una recitazione che alterna ira e malinconia, invettiva e dolore. Uno spettacolo di grandissima forza e un attore davvero straordinario.
valutazione: 1 2 3 4 5
Varietà comico surrealista con sorpresa finale; testi: Ugo Dighero, Marco Melloni, Vladimir Majakoskij, Fosco Maraini e Oddo Oddi; musiche: Paolo Silvestri; costumi: Annalisa Roggeri; scenografia: Carmelo Caruso; allestimento tecnico e video: Pietro Ferraris; coordinamento tecnico: Cecilia S. Pucci.