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Inviato da Roberta Balduzzi
06 Dicembre, 2007
0Add
In
Maria Stuart di Fredrich von Schiller
(1759-1805) viene rappresentato un conflitto che si esprime nellantitesi tra
le due protagoniste: Maria, regina di Scozia, già moglie del delfino di
Francia, estradata in Inghilterra dopo la morte dello stesso e qui prigioniera
da 18 anni, accusata di un complotto che dichiara di non avere mai ordito, ed
Elisabetta I Tudor, regina dInghilterra, figlia illegittima del re Enrico VIII,
cugina di Maria, che condanna allimpiccagione. Andrea De Rosa, regista dello
spettacolo, ha dichiarato di avere letto la tragedia di Schiller nel 2004,
quando, durante la guerra in Iraq, imperversavano catture e decapitazioni: in Maria Stuart si racconta uno dei
momenti dei sanguinosi scontri tra cattolici (Maria) e protestanti
(Elisabetta), quando atroci condanne venivano inferte allordine del giorno da
entrambe le parti. Sintravedono quindi distintamente i segni di un passato
rivissuto nellattualità.
Qui
chi deve scontare la pena di morte per la propria fede è la cattolica Maria,
prigioniera della cugina in terra straniera, ufficialmente condannata per avere
tentato di usurpare il trono di Elisabetta. La tragedia di Schiller ripercorre
solo gli ultimi giorni prima della decapitazione della protagonista, che si
avvicina con rassegnazione alla morte, accettando il proprio destino, dopo
avere tentato invano di ottenere la grazia dalla regina. Lo scontro tra la
dignità morale con cui Maria affronta la morte e il freddo potere della ragion
di stato, che dà ad Elisabetta la forza di condannare la parente, vede però
trionfare la prima. Lopposizione tra le due figure femminili si esprime in una
rappresentazione contraddistinta da una doppia scena: un piccolo palco che si
estende oltre il proscenio è la prigione di Maria, il palco centrale è invece la
reggia di Elisabetta. Le due attrici contribuiscono a definire con padronanza le
caratteristiche delle due regine: la francese Frédérique Loliée riempie dintensità
emotiva il proprio personaggio, Maria, mentre tenta senza successo di farsi le proprie
ragioni, proclamando la propria innocenza; Anna Bonaiuto disegna invece una
regina sterile, fredda esecutrice degli atti dovuti alla propria posizione, pur
tuttavia non mancando dimporre una certa drammaticità alla figura di Elisabetta
che vive la propria decisione come una necessità drammaticamente in contrasto
con il valore dei legami familiari. (
Roberta
Balduzzi)
Testo:
Friedrich Shiller Traduzione: Nanni
Balestrini Regia: Andrea De Rosa Interpreti: Anna Bonaiuto, Frédérique Loliée,
Alessandra Asuni, Flavio Bonacci, Massimo Brizi, Andrea Calducci, Fortunato
Cerlino, Nunzia Schiano, Antonio Zavatteri
Scene: Sergio Tramonti Costumi:
Ursula Patzak Luci: Pasquale Mari Musiche: Giorgio Mellone Suono: Hubert Westkemper Produzione: Mercadante (Teatro Stabile di
Napoli)