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Sogno di una notte di mezza estate ···· Sogno di una notte di mezza estate ···· Hot

Sogno di una notte di mezza estate ····

ImageIl 1595 fu l’anno in cui William Shakespeare compose Romeo e Giulietta, ma anche quello in cui diede alla luce Sogno di una notte di mezza estate, che tanto si distingue dal primo dramma per l’andamento scanzonato e per il lieto fine, quanto vi si richiama esplicitamente nella tragedia di Piramo e Tisbe, cui una compagnia di bislacchi attori dà rappresentazione nell’ambito della vicenda principale. Proprio il metateatro può essere considerato una delle chiavi di lettura della commedia shakespeariana e della sua messinscena a cura di Marco Ghelardi, regista e scrittore, ma anche traduttore e direttore artistico della Compagnia teatrale Salamanader di Savona; infatti, se Sogno di una notte di mezza estate vede l’allegro siparietto della compagnia che prova e quindi interpreta, durante le nozze di Ippolita e Teseo, la leggenda ovidiana di Piramo e Tisbe, gli interpreti della tragedia di Shakespeare non abbandonano il palco tra una scena e l’altra, ma vi restano per tutta la durata della rappresentazione, spettatori della commedia messa in scena da loro stessi.

Anche i costumi e le scene sono fedeli allo spirito del teatro del Bardo, in cui tutto era affidato al potere evocativo della parola recitata: gli attori, infatti, sono in tuta, mentre le scene sono composte da casse di legno e pochi altri elementi introdotti sul palco dagli stessi interpreti. Nonostante questa carenza di punti di riferimento, gli spettatori riescono a immaginare le due coppie di amanti, Elena e Demetrio, Lisandro ed Ermia, che si rincorrono nella foresta,  vittime di una realtà onirica, di cui sono complici folletti e fate e che rimanda al caos in conflitto con l’ordine della realtà della città di Atene. Anche la traduzione, ad opera dello stesso Marco Ghelardi, è fedele all’originale shakespeariano, essendo tratta direttamente dall’in-folio del 1623 ed avendo mantenuto l’uso dell’endecasillabo irregolare; ciò non ha escluso, tuttavia, la ricerca di un linguaggio contemporaneo, che ben si adatta all’universalità dei testi del Bardo e che risulta più immediata agli spettatori.

Il quadro positivo si chiude con l’interpretazione degli attori, tutti ex allievi della Scuola del Teatro Stabile di Genova, che contribuiscono all’ottima riuscita della messinscena, soprattutto Alberto Giusta, non a caso uno dei più maturi ed esperti del cast, ma anche il grintoso ed eclettico Marco Taddei. (Roberta Balduzzi)

Testo: William Shakespeare  Traduzione e regia: Marco Ghelardi Interpreti: Lisa Galantini, Federico Giani, Alberto Giusta, Massimo Malagugini, Stefania Pascali, Paolo Maria Pilosio, Mariella Speranza, Marco Taddei  Assistente alla regia: Simona Schito  Organizzazione e produzione: Sara Ravetta  Scene e costumi: Martina Paolino, Serena Guglia  Luci: Francesco Ziello

valutazione: 1 2 3 4 5 

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