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Why_be estraordinary when you can be yourself ··· Why_be estraordinary when you can be yourself ··· Hot

Why_be estraordinary when you can be yourself ···

ImageLa vita quotidiana è un susseguirsi di immagini e di gesti che, sebbene comuni, sono dotati di una loro singolarità: essere se stessi apparentemente non è nulla di straordinario, ma è sufficiente per dare vita ad uno spettacolo. Daniel Ezralow sembra quindi ritornare sui suoi passi, lasciando alle spalle esperienze come quelle con i visionari Momix o con gli acrobatici ginnasti rumeni di Aeros, per citare solo alcuni degli innumerevoli impegni passati del ballerino e coreografo americano, che si volge ora alla naturalezza  dell’espressione corporea, che è semplicità e improvvisazione. Why_be extraordinary when you can be yourself vede, infatti, 10 ballerini che riproducono sul palcoscenico momenti di vita quotidiana, permettendo agli spettatori di guardarli come non sono più abituati a fare.

Si osservano così i danzatori dentro ad una sorta di casetta costruita sulla scena, li si guarda mentre si esibiscono vestiti da ufficio, prima rigidamente composti nei loro movimenti, poi quasi frenetici, per passare ad un momento di profondo intimismo sulle note di “Thank you” di Alanis Morisette; dopo essersi lasciati trascinare dalla fluidità del movimento dei propri corpi, i ballerini chiudono con i saluti sulle note di “Beautiful day” degli U2. Questa necessità di ricorre al realismo in opposizione alla straordinarietà del gesto acrobatico o, semplicemente, danzato, nasce dalla collaborazione tra Ezralow e la redazione di uno dei più noti reality show della tv italiana, cioè Amici di Maria De Filippi, che ha messo a disposizione i propri studi a Cinecittà, nonché i ragazzi partecipanti allo show (la brava Jessica Villotta insieme a Roberta Miolla e a Santo Giuliano, che partecipano a questo spettacolo, hanno fatto parte del cast della scorsa edizione del programma televisivo), permettendo al coreografo di costruire l’officina creativa da cui è nato Why.

Tuttavia questa mancanza di straordinarietà non passa indenne: nonostante la bravura di (quasi) tutti i ballerini e l’originalità di molte coreografie, lo spettacolo non decolla mai, proponendosi come una serie di balletti originali, ma piuttosto carenti di emozioni. (Roberta Balduzzi)

valutazione 1 2 3 4 5

Scritto da: Daniel Ezralow e Arabella Holzbog Regia e coreografia: Daniel Ezralow  Ballerini: Marcus Bellamy, Tyler Gylstrap, Santo Giuliano, Kristen Joseph Irby, Roberta Miolla, Jessica Villotta, Katarzyna Skarpetowska, David Martnez, Geneva Jenkis, Bruno Centola  Produzione: Antonio Gnocchi Ruscone.

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