Antonio Rezza è, di per se stesso, uno spettacolo teatrale, nel senso che utilizzando il corpo e la voce come un veri e propri strumenti espressivi, in questo riallacciandosi alla lezione di Carmelo Bene, riesce a esibirsi come oggetto di creazione, amalgama espressiva e artistica di suoni e movimenti. Bahamut prende spunto, molto liberamente, dal Manuale di zoologia fantastica scritto da Jorge Luis Borges (1899 1986) con la collaborazione di Margarita Guerriero. E una raccolta di animali immaginari dei quali è ipotizzata l'origine, fornita la descrizione e interpretato il significato.
Lo spettacolo allinea una serie di momenti in cui lattore creatore gioca con i tessuti, facendo uscire il suo volto mobilissimo da fori alluopo predisposti, modula la voce a creare personaggi diversi o a dare vita a stati danimo opposti, salta, corre, si rotola senza seguire alcuna traccia narrativa, ma badando ad unarmonizzazione fra colori, suoni e movimenti degna di una pittura astratta. Il risultato è da prendere o respingere in toto, senza alcuna pretesa di scorgervi, dietro o dentro poco importa, un qualsiasi significato che vada oltre il piacere dellocchio o dellorecchio. Un terreno di questo tipo porta quasi automaticamente ad adesioni entusiastiche o a ripulse altrettanto ferme. Da parte nostra propendiamo più per le seconde, tenuto conto della non poca dose di presunzione che lartista dimostra, soprattutto nel dopo spettacolo, quando, fingendo di voler dialogare con il pubblico, non perde occasione per far rifulgere la propria superiorità intellettuale su quella della maggior parte degli spettatori.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: liberamente associato al Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges e Margarita Guerriero; regia: Antonio Rezza, Fravia Mastrella; collaborazione alla regia: Massimo Camilli; allestimento scenico e costumi: Flavia Mastrella; luci: Maria Pastore; interpreti: Antonio Rezza, Armando Novara, Daniele Bernicchia.