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Ecuba - Studio per un Euripide Mediatico ··

Image Euripide (480 a.C. - 406 a.C.) è, fra i grandi tragici greci, il più sensibile alla psicologia. Le sue opere mostrano una modernità e una complessità che le fanno oggetto di molteplici tentativi di modernizzazione. Su questa strada si è mossa anche Daniela Aldini leggendo Ecuba come un dramma orchestrato sia sugli echi delle cronache belliche dei nostri tempi, sia sul versante di una versione televisiva. In questo panorama il campo di prigionia delle nobili troiane, divenute bottino degli Achei dopo la caduta di Troia, diventa una sorta di Guantanamo in cui le detenute sono costrette a dormire su tappeti in un perimetro rigidamente delimitato, costantemente illuminato a giorno e permanentemente videosorvegliato.

In questo spazio angusto, sormontato da un grande schermo su cui scorrono le immagini delle quattro videocamere poste ai lati dello spazio di detenzione, risuonano i lamenti di Ecuba, regina della città sconfitta, per ma morte dei figli: Paride e Ettore uccisi in battaglia, Polissena sacrificata dai vincitori sulla tomba di Achille, Polidoro ucciso da Polimestore, re della Tracia, presso di cui il padre lo aveva inviato con numerose ricchezze per metterlo al riparo dalla guerra. Il nucleo della tragedia ruota attorno alla vendetta per questo tradimento della legge dell’ospitalità. Ecuba complice Agamennone, capo dell’esercito vincitore, attira in una trappola l’assassino, lo acceca e ne uccide i figli. Ecuba ha al centro i temi del tradimento e della vendetta perciò si presta con qualche difficoltà a meccaniche trasposizioni su terreni di cronaca moderna. In questo caso ne risulta un senso d’insoddisfazione e un discorso non del tutto convincente sulla brutalità della guerra e sulla pietà per le vittime, soprattutto donne. La recitazione classicamente pregevole di Mariella Lo Giudice finisce, così, per costituire l’elemento di maggior pregio dello spettacolo, mettendo in secondo piano ogni osservazione moderna.

valutazione: 2 3  4 5

Testo: Euripide (480 a.C.406 a.C.); traduzione: Umberto Albini, Vico Faggi; adattamento e regia: Daniela Aldini; regia televisiva: Matteo Zingirian; suono: Alessio Panni; scene e costumi: Giorgio Panni, Giacomo Rigalza; interpreti: Mariella Lo Giudice, Gaia Zoppi, Aldo Vinci, Dario Manera, Arianna D'Ambrini, Alessandra D'Ettore, Silvia Lippi, Anna Maria Massari, Nadia Nazzaro, Elisa Occhini, Alice Ridella, Valentina Roncallo, Viola Villa, Roberto Biancardi, Luca Marini.

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