Pino Petruzzelli è uno di quei teatranti che riescono a trovare un loro modo, personalissimo, di plasmare il rapporto con il palcoscenico e su questo costruiscono, con coerenza e caparbietà, il loro lavoro. Nel caso si tratta di una forma di teatro che nasce direttamente dal viaggio e dallesperienza. Un viaggio che non ha nulla a che fare con il mito romantico del visitare terre lontane o con la snobistica presenza in mezzo, meglio a lato, degli ultimi della terra. Qui si tratta di una partecipazione che si fa carne e sangue, vive in simbiosi con il popolo visitato, ne trae umori e storie da trasformare in spettacolo con spirito quasi missionario e non è un caso se Periplo mediterraneo si conclude con lautore attore regista che, dopo essere morto, risorge, spezza il pane e lo offre agli spettatori.
Nulla di furbescamente religioso, ma il segno di una partecipazione accorata alla sorti di una regione, un mare, un mondo che ci accomuna nelle disgrazie e nelle (poche) gioie. Ovvio che le prime sono ben più numerose delle seconde e spaziano dal tragico destino del teatrante algerino Rachid, la cui compagnia è stata trucidata dagli integralisti dei GIA, allo scrittore marocchino Mohamed Choukri, semianalfabeta sino a quasi ventanni ed oggi una delle voci più importanti della letteratura araba, a figure semplici e senza nome, come lo zingaro bulgaro costretto a nutrirsi scavando fra limmondizia, lisraeliano Nimod, morto a ventanni per salvare i commilitoni o il palestinese Issa nato allombra del muro che separa arabi ed ebrei. Un mondo dolente cui non possiamo dirci estranei e che Pino Petruzzelli ci fa conoscere con parole bellissime e gesti commuoventi. Un grande spettacolo da non perdere.
valutazione: 1 2 3 4 5
Test1: Pino Petruzelli, Predrag Matvejevic, Massimo Calandri; regia e interpretazione : Pino Petruzelli; musiche: Gurdjieffe / De Hartmann, Bjorstad /Darling, Reinhardt, Angelit; luci: Francesco Ziello.