Marco Paolini ha cominciato a scrivere i propri Album negli anni 80 con lintento di raccontare lItalia della sua generazione, quella che ha vissuto la fine degli anni 60 e gli anni 70, periodo di turbolenze e cambiamenti, anche al di fuori del nostro paese. Negli Album, Paolini si cala nei panni di Nicola di cui racconta 20 anni di vita come pretesto per parlare della storia degli stessi anni. Miserabili, io e Margaret Thatcher viene considerato il sesto di questi lavori e affronta un tema ingombrante e impegnativo: leconomia e i suoi incessanti e rilevanti mutamenti nel corso dellultima parte secolo scorso, con conseguenze che si riflettono ancora nella contemporaneità.
Al fine di alleggerire il monologo, Paolini si avvale qui per la seconda volta (dopo il successo di Song n. 32) della collaborazione de I Mercanti di Liquore, gruppo folk che dà allo spettacolo la forma della ballata, introducendo momenti di musica tra un intervento e laltro dellattore. Il monologo procede quindi per frammenti, in cui Paolini simmagina dinterloquire con Margaret Thatcher, a cui pone domande al fine di ricostruire il tortuoso percorso che ha portato alla dittatura del marketing, al dominio della tecnologia, al consumismo, alla crisi dello stato sociale, allimporsi del liberismo come nuovo ordine a livello mondiale.
Paolini prosegue il proprio percorso di ricerca sulla storia dellItalia, al fine di individuarne le problematiche e i nodi chiave e fare il proprio atto di accusa. Il pubblico segue con attenzione gli interventi dellattore al fine di non perdersi nellintricato groviglio di parole e, alla fine, lo premia con lunghi applausi. (Roberta Balduzzi)
Valutazione: 1 2 3 4 5
Interprete e regia: Marco Paolini Testi: Andrea Bajani, Lorenzo Monguzzi, Marco Paolini, Michela Signori Musiche: I Mercanti di Liquore» (Lorenzo Monguzzi, voce e chitarra acustica; Piero Mucilli, fisarmonica; Simone Spreafico, chitarra classica flamencata) Produzione: Michela Signori per Jolefilm