Stampa
PDF
 

Saul Hot

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Saul
Autore
liberamente tratta dall’Antico Testamento e Saul di André Gide da Riccardo Favaro e Giovanni Ortoleva
Interpreti
Alessandro Bandini, Marco Cacciola, Federico Gariglio.
Scene
Marta Solari
Musica
Pietro Guarracino con Ettore Biagi, Agnese Banti e Lorenzo Ruggeri
Luci
Davide Bellavia
Compagnia
Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Arca Azzurra Produzioni, Teatro i, in collaborazione con: AMAT e Comune di Ascoli Piceno nell’ambito di Marche in Vita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma progetto di MiBAC e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo - si ringrazia Piccolo Teatro di Milano, Teatro Fontana, Stefano Scherini e Pablo Solari

Giovanni Ortoleva, under 30 fiorentino diplomato alla civica scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, con bravura ed un pizzico di incoscienza rilegge il complesso personaggio di del primo Re d’Israele ispirandosi a come era stato raccontato nell’Antico Testamento e nel romanzo di André Gide. Difficile definire che tipo di operazione sia, poiché convivono i personaggi classici nella loro riconoscibilità storica – il Re, il figlio e Davide – con gli stessi trasformati in una rockstar sulla via del declino, il rampollo frustrato dall’ingombrante figura del padre, Davide musicista emergente che probabilmente prenderà il posto dell’anziano che ormai non ha più successo col pubblico.

Intanto sopra le teste degli attori c’è una televisione che propone in spagnolo Saul e David (1964), tipica coproduzione italo iberica di quegli anni con Gianni Garko protagonista e diretto dall’onesto artigiano Marcello Baldi che dal 1969 si era dedicato unicamente alla televisione. Anche questo, come l’utilizzo come narratore del figlio, porta a fornire un preciso contatto tra le due facce della stessa storia. Per meglio creare questa magia si è avvalso della collaborazione del suo compagno di studi teatrali Riccardo Favaro, venticinquenne ma già con un curriculum che comprende vari lavori tra cui la bella opera del debutto nel Molto Crudele (2017) proposta dal Teatro Franco Parenti di Milano; lo stesso anno aveva collaborato con Giampiero Solari creando l’adattamento drammaturgico di Cavalieri di Aristofane, andato in scena nell’ambito del 54° Festival Nazionale del Teatro Greco di Siracusa. Nel modo di leggere queste pagine tanto difficili e nel renderle nell’universalità di certi suoi temi si vede la mano di giovani che riescono a creare qualcosa di nuovo partendo dall’antico. Saul è l’anziano re (ma potrebbe essere rockstar in declino o manager ormai superato) che non trova la forza per abbandonare una figura di predominio: esiste solo se gli altri lo vedono, ne parlano, lo temono, raramente lo amano. Il rapporto filiale (o di attrazione omosessuale) con Davide che lo incanta suonando la cetra lo indebolisce ulteriormente e non si accorge che ha conquistato anche il figlio. Quando il giovane sconfigge Golia (l’ombra che oscura tutto) nella battaglia Gath viene amato dal popolo divenendo praticamente Re restando per molti anni senza trono perché Saul non abdica. Nel testo ci sono citazioni di situazioni attuali o, quantomeno, recenti, bene inserite nella drammaturgia. Bravura anche nell’esplicita visualizzazione del rapporto omosessuale di Davide col Re e col figlio che lo aiuterà a fuggire dal padre divenuto geloso del suo successo. Tutto si svolge all’interno di una camera d’albergo dove da anni si è ritirata la rockstar, con l’utilizzo delle luci fatto in maniera intelligente e creativa donando ombre e drammaticità ai volti divenendo nel finale fautrici di un ben riuscito gioco d’ombre. In questa parte grande importanza hanno i movimenti coreografici ideati da Gianmaria Borzillo che coinvolgono gli interpreti in un balletto che avrà la fine forse con la morte di uno dei protagonisti. Marco Cacciola propone un Saul molto fisico, che ha come peggiore nemico sé stesso; Alessandro Bandini è l’ammaliatore, il Davide dal viso angelico che riesce a destabilizzare ogni cosa; Federico Gariglio è il figlio del Re, forse il personaggio meglio disegnato di tutta la drammaturgia anche perché i due autori, conoscendolo dai tempi del Paolo Grassi, forse ne hanno saputo cogliere meglio tutte le potenzialità. Saul è uno di quegli spettacoli che non terminano quando si accendono le luci; il pubblico si ferma per chiacchierare, discutere, chiarire dubbi. È teatro vero, quello che crea emozioni ma anche fazioni opposte tra chi ha amato o non accettato quello che ha visto. Fino a quando continuerà ad appassionare vivrà e potrà creare tante altre occasioni interessanti: la sua paventata morte ci potrebbe essere solo in mancanza di nuove proposte, di nuove idee.

opinioni autore

 
Saul 2020-02-05 17:13:36 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    05 Febbraio, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews