Gino Carosini (traduttore in genovese e adattatore) e Iula Rossetti (regista) hanno messo assieme tre atti unici di Dino Buzzati (1906 - 1972) in uno spettacolo, Donne sole, interamente basato su signore che abitano in uno stesso palazzo. Sono storie di solitudine, di degrado e di delitti. Il filo conduttore, interamente inventato da adattatore e regista, è offerto dalla portinaia dello stabile che, fra un lamento e laltro, presenta le figure femminili che danno corpo allo spettacolo. Sono di scena una donna per bene, con tanto damante, che uccide il marito impiccione, una mantenuta che scende la scala sociale sino a prostituirsi e finire in ospedale tubercolotica, una cartomante che incontra casualmente un serial killer.
Non tutti i monologhi, nella sostanza di questo siu tratta, hanno la stessa forza. Il primo, la signora assassina, è debole e mal sorretto da Anna Maria Asborno che non riesce a dare al personaggio la dovuta complessità. Meglio, anche se con qualche eccesso desuberanza, la prostituta dalto e, poi, di basso bordo di Maria Teresa de Moro. Il punto di forza lo offre Stefania Galoppi che dà alla sua indovina un giusto mix fra introspezione, bonomia e paura. La regia è pregevole e la scenografia di Mario Strata, su unidea della regista, semplice e funzionale. Ci sarebbe da dire, poi, dellidea di volgere in diletto testi già così compiuti. Il meno che si possa osservare è che non se ne intuisce la necessità, se non a livello di un gioco più intellettuale che riuscito.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testi di Dino Buzzati (1906 - 1972); adattamento e traduzione in genovese: Gino Carosini; regia: Iula Rossetti; luci e colonna sonora: Enrico Aretusi; scena: Mario Stata da un'idea di Iula Rossetti; costumi: Emanuela Carretti; interpreti: Mafalda Mannu, Anna Maria Asborno, Maria Teresa De Moro, Stefania Galuppi.