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John e Joe ·· John e Joe ·· Hot

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Image Agota Kristof è una scrittrice molto nota in Francia. Fuggita dall’Ungheria dopo la rivolta del 1956 e approdata in Svizzera, dove vive, è conosciuta soprattutto per la trilogia di K (Il grande quaderno, 1986 - La prova, 1988 - La terza menzogna, 1991) i cui personaggi principali, due gemelli che potrebbero anche rappresentare le due facce di una stessa persona, sono costretti a subire le ingiurie di un mondo in stato di guerra perenne. E’ anche autrice di vari testi teatrali: John e Joe (1972), La chiave dell'ascensore (1977), L'ora grigia o l'ultimo cliente (iniziato nel 1975, ma la cui versione definitiva è del 1984) e Un rat qui passe (il topo che passa, 1984).

Pietro Faiella propone il primo di questi copioni per l’interpretazione del duo Margotta – Olcese, che si è fatti una buona fama nel cabaret (Chiquito y Paquito, Rino e Pino, Gabrio e Marghera). Su un palcoscenico vuoto, unici oggetti di sena un paio di seggiole e un tavolino, due poveracci s’incontrano nell’arco di tre giornate, bevono, discutono in modo surreale, si contendono una vincita al lotto, litigano, si riconciliano. E’ un tipo di teatro datato che, nel momento dell’ideazione aveva anche l’intento d’inserirsi, magari con qualche punta derisoria, nel filone del teatro dell’assurdo allora di gran moda: La Cantatrice Calva d’Eugène Ionesco (1912 – 1994) è del 1950, Aspettando Godod di Samuel Beckett (1906 – 1989) del 1954. Il testo d’Agota Kristof pesca a piene mani da queste due opere e strizza l’occhio, per quanto riguarda i dialoghi, al teatro di Harold Pinter (1930), anch’esso sulla cresta dell’onda in quegli anni: Il guardiano (The caretaker, 1960), Il calapranzi (The dumb waiter, 1960). La regia non si propone alcun intervento critico sul testo finendo col metterne in luce sia la datazione sia la fragilità. Sono debolezze cui non mette rimedio la recitazione, più cabarettistica che teatrale in senso stretto, del duo in cartellone.

valutazione: 2 3  4 5

Testo: Agota Kristof (1935); regia: Pietro Faiella; costumi: Eva Pollio; suono: Franco Visioli; luci: Fabio Bozzetta; interpreti: Adolfo Margiotta, Massimo Olcese, Vito Favata.

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