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Odissea un canto mediterraneo Odissea un canto mediterraneo Hot

Odissea un canto mediterraneo

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Odissea un canto mediterraneo
Autore
Sergio Maifredi
Interpreti
Mario Incudine, Peppe Servillo e con Antonio Vasta, Anita Vitale, Giorgio Rizzo, Antonio Putzu, Faisal Taher, Orchestra popolare siciliana, ensemble di organetti diretto dal Maestro Pippo Benevento
Scene
Antiche Segherie Mastrototaro Bisceglie
Musica
Mario Incudine, Antonio Vasta, Kaballà
Luci
Vincenzo Miserendino
Compagnia
Teatro Pubblico Ligure, Asc Production

Dopo la trilogia Iliade un Racconto Mediterraneo, Odissea un Racconto Mediterraneo ed Eneide un Racconto Mediterraneo, Sergio Maifredi, come logico finale di questo excursus nel microcosmo del mondo epico e spesso leggendario ha creato assieme a Mario Incudine un’emozione che dura 90 minuti in cui si vivono non le diversità, ma tutti i punti di contatto di popolazioni che sanno dialogare tra loro grazie alle tante affinità. Sviluppo delle tematiche serio ma non serioso, impegnato ma non impegnativo, a tratti allegro e mai ridanciano. È uno spettacolo che coinvolge, che unisce in maniera completa gli spettatori i quali si rendono conto di essere loro stessi importanti per la riuscita di questa alchimia.

C’è una vera e propria complicità tra la ventina di artisti che donano sé stessi e la loro bravura con chi si immedesima in fatti che conosce o ne scopre altri, con chi a loro propone sonorità che penetrano nel profondo. Non solo musica, ma la magia del cantastorie che urla il dolore della gente, che fa rivivere anche momenti sereni. Per meglio intendere lo spirito dello spettacolo, può essere utile citare quanto dice Maifredi: È uno spettacolo nato sulle sponde del mediterraneo che mette in scena gli odori dei porti, il sapore delle spezie e del sale e le voci dei popoli che sono alle origini della nostra cultura ancora una volta, restituendo parole antiche per pensieri nuovi. Si parla una lingua in cui sono presenti influenze di arabo, genovese, siciliano, persiano, greco, spagnolo, un antico esperanto lingua di tutti e di nessuno, usata per scambi e commercio. Nelle sapienti mani del genovese Sergio Maifredi questo insieme di spunti diventa uno spettacolo godibilissimo in cui tutto è bene calibrato, anche con una costruzione visiva accattivante. Scarne (quasi inesistenti) le scenografie, magnificamente studiate le luci che sottolineano i vari momenti, rendono di volta in volta protagonista della scena uno o più artisti, creano tonalità di colore che fanno sognare con l’utilizzo di ombre, di una cortina fumogena che rende soffuse le immagini. Il cinquantatreenne regista firma tutti i progetti di Teatro Pubblico Ligure da lui fondato nel 2007 e di cui è il direttore artistico: aveva già realizzato l’iniziale trilogia, ora continua quest’avventura che è salpata sette anni orsono col progetto Un racconto mediterraneo, che è approdato nel porto sicuro del Teatro della Corte di Genova. Anima dello spettacolo, autentico mattatore, corresponsabile di questa avventura anche registicamente con Maifredi, coautore di musiche e testi è Mario Incudine, artista a 360 gradi. Nato a Enna 38 anni orsono è importante esponente della musica popolare siciliana, cantante, attore teatrale, polistrumentista che nella sua continua voglia di conoscere e sperimentare si è espresso anche attraverso la world music, genere musicale di contaminazione fra elementi di popular music e musica tradizionale. In questa occasione è stato il puntuale cantastorie, l’attento padrone di casa che introduceva e sottolineava le varie performance, l’autore di vari brani di indubbio fascino. Due momenti differentemente coinvolgenti sono punti di riferimento di questa avventura teatrale. Il dramma degli emigranti che partivano con la speranza di conquistare una vita migliore viene reso attraverso il ricordo del disastro di Marcinelle avvenuto la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle con 262 morti, molti dei quali italiani. Per riconquistare toni più sereni si ‘svela’ il meccanismo della serenata, modo di dimostrare l’amore ad una fanciulla: tre canzoni eseguite di sera sotto il balcone e, se lei non appariva alla finestra il fatto era considerato di malaugurio e faceva tacciare il padre della giovane come ‘portatore di corna’. Nome di punta del cast è Beppe Servillo che con la sua usuale bravura ed unicità riesce sempre a comunicare grandi emozioni, a vivere intensamente ogni brano proposto. Un bel omaggio a Fabrizio De Andrè ha sancito il successo di uno spettacolo vincente, attraverso ad una corale esecuzione di Crêuza de mä e un’edizione molto particolare di Bocca Di Rosa tradotta e cantata in siciliano da: il titolo nella lingua isolana è Vuccuzza di Ciuri.

opinioni autore

 
Odissea un canto mediterraneo 2019-03-29 16:23:23 Furio Fossati
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Furio Fossati    29 Marzo, 2019
Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 2019
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