Stampa
PDF
 

Buon anno, ragazzi Buon anno, ragazzi Hot

Buon anno, ragazzi

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Buon anno, ragazzi
Autore
Francesco Brandi
Interpreti
Francesco Brandi, Loris Fabiani, Miro Landoni, Daniela Piperno, Sara Putignano.
Scene
Francesca Pedrotti e Alice De Bortoli
Musica
Andrea Farri
Luci
Luigi Biondi
Compagnia
Teatro Franco Parenti

Difficile trovare una drammaturgia contemporanea che non cerchi di stupire, di raccontare storie importanti quasi considerando missione del teatro il portare avanti un discorso serioso in cui l’impegno è la base di ogni cosa. Non si capisce bene la ragione, ma il teatro leggero rende diffidenti: possibile si possa ridere con intelligenza, senza essere qualunquisti nelle trovate e ripetitivi nelle battute? 

 

Difficile trovare una drammaturgia contemporanea che non cerchi di stupire, di raccontare storie importanti quasi considerando missione del teatro il portare avanti un discorso serioso in cui l’impegno è la base di ogni cosa. Non si capisce bene la ragione, ma il teatro leggero rende diffidenti: possibile si possa ridere con intelligenza, senza essere qualunquisti nelle trovate e ripetitivi nelle battute? Dopo il successo ottenuto con Per strada di e con Francesco Brandi, classe 1982, non stupisce che Buon anno, ragazzi sia altrettanto divertente e ricca di trovate; questa conferma fa sperare che anche in un prossimo futuro l’attore ed autore milanese possa creare altri spettacoli così coinvolgenti. Scena unica che viene utilizzata sia nella sua completezza che frazionandola lasciando parte di essa in penombra e illuminando i personaggi che in quel momento dialogano; ma incombe la presenza degli altri interpreti sul palcoscenico pronti ad alternarsi ai compagni di ventura creando un interscambio che dona grande ritmo alla vicenda. La scena fa subito pensare ad una famiglia borghese: le morbide pareti, il divano, la televisione, i colori neutri, un terrazzino per interagire col mondo esterno. Si trasforma con l’utilizzo di luci che colorano di rosso, di blu, di emozioni ogni cosa in un gioco molto bene congegnato. Brandi rende protagonista del suo lavoro un frustrato professore di filosofia che vorrebbe trascorrere il Capodanno da solo, per potere essere sereno e fare il tentativo di giustificare benevolmente i suoi fallimenti. È stato assieme ad una ragazza dal liceo in poi, hanno avuto una bimba e, dopo questo, lei è andata via per seguire la sua passione per il teatro. Lui è anche uno scrittore incapace di scrivere, non riesce ad essere finanziariamente autonomo, riceve soldi dalla giovane donna, vive in un appartamento dei genitori. È nelle condizioni di essere umiliato dal padre giudice e dalla madre professoressa che, pur volendogli bene, non tralasciano occasione per dirgli quanto poco vale. Ma la pace, peraltro disturbata da vicini che sparano al massimo volume musiche che non gradisce, è di breve durata. Dapprima un vicino e grande amico entra nell’appartamento di cui ha le chiavi: lavora come tranviere e arrotonda spacciando. A sorpresa, arriva la ex compagna che vuole festeggiare il terzo compleanno della figlia nata il primo dell’anno. Poi giunge la madre che ha litigato col marito perché ha scoperto che ha un’amante e per di più non raffinata come lei bensì di taglio popolare. La giovane non vuole farsi vedere dalla suocera e si nasconde nella cameretta della bimba; nel frattempo, giunge anche il fedifrago. Questa è la base su cui Brandi, convincente anche come protagonista insoddisfatto della propria vita, riesce a costruire una piéce scoppiettante, piena di trovate e dialoghi curatissimi carichi di vis comica che provocano fragorose risate. Con malcelata cattiveria mette in discussione tutti i personaggi, ognuno dei quali ha grandissimi difetti che possono divenire anche i loro pregi. Il più tartassato è proprio il professorino, che incarna tutte le incertezze del trentenne emarginato dalla vita e dalle sue incertezze: affetti che non riescono ad essere sviluppati in maniera, l’insoddisfazione per il lavoro, l’ingombrante sostegno dei genitori, le amicizie belle perché tali ma incapaci di dare un supporto nei momenti più difficili. Lo sviluppo della vicenda non può essere assolutamente svelato, pena la perdita dell’interesse per una costruzione drammaturgica funzionale che trasforma la commedia in un thriller dal taglio cinematografico, con tanto di Carabinieri sotto le loro finestre, luci e suoni che creano drammaticità, scoperta della doppia vita di uno dei personaggi, in cui Brandi racconta l’altra parte della storia, quella che probabilmente rimane più impressa. Gli autori sono praticamente due: oltre a lui, il regista Raphael Tobia Vogel che riesce a trasformare questa sceneggiatura in uno spettacolo dal ritmo adrenalinico. Con molte esperienze da aiuto nel cinema italiano che conta e lui stesso video maker, riesce a mescolare il linguaggio teatrale con le emozioni del grande schermo: realizza un film che ogni sera coinvolge in maniera diversa. La loro collaborazione era iniziata con Per strada e qui acquisisce i toni di una intesa perfetta. Buon anno, ragazzi può contare su di un cast particolarmente valido. Loris Fabiani (lo ricordiamo travolgente in Zelig) è l’amico dal cuore d’oro che sa farsi perdonare alcune scelte di vita non esattamente legali, Daniela Piperno e Miro Landoni sono i genitori che tanto si amano e tanto si dileggiano in un rapporto di coppia particolarmente realistico nella sua assurdità, Sara Putignano è la madre snaturata attorno a cui ruota gran parte della vicenda.

 

Image Gallery

Buon anno, ragazzi
Buon anno, ragazzi
Buon anno, ragazzi

opinioni autore

 
Buon anno, ragazzi 2019-03-04 10:16:13 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    04 Marzo, 2019
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews