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Eracle (1)

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Hēraklês mainómenos
Autore
Euripide (485 a.C. – 407-406 a.C.)
Interpreti
Francesco Bovara, Giuseppe Brunetti, Simone Cammarata, Roberta Catanese, Valentina Favella, Riccardo Marinari, Silvia Napoletano, Matteo Palazzo, Francesco Patané, Alessandro Pizzuto.
Musica
Riccardo Marinari (chitarra), Matteo Palazzo (fisarmonica).
Compagnia
TEATRO NAZIONALE DI GENOVA

Questa nuova trasposizione del dramma scritto da Euripide nel 415 a.C., frutto della maturità dei suoi 70 anni, dimostra la modernità e la piacevolezza di un testo che ha superato indenne il trascorrere del tempo e che offre sempre nuove possibili riletture. Nata con intendimenti didattici nell’ambito della Scuola Mariangela Melato del Teatro Nazionale di Genova e presentato con buon riscontro al Festival Internazionale Your Chance di Mosca - prestigiosa vetrina per le scuole di recitazione di tutta Europa – dopo il successo ottenuto lo scorso anno nei passaggi al Teatro Duse e nella stessa Sala Mercato, viene riproposto con lo stesso cast da interpreti che appaiono ancora più affiatati avendo acquisito sempre maggiori motivazioni.

Su ogni cosa la precisa – ottima davvero la funzionale trasposizione – regia di Massimo Mesciulam, animato dallo spirito che le esercitazioni offrono l’occasione di affrontare testi celebri ignorando il peso della reputazione e sacralizzazione, rilegge in maniera interessante senza mai volere imporre linguaggi che non siano legati alla tradizione greca, cercando di trovare escamotage narrativi che arricchiscano quanto scritto dal drammaturgo. Il regista dice che il testo pur mantenendo tutte le parole scritte da Euripide è coalizzato: non c'è solo il Coro dei Vecchi ma anche quello delle Donne e dei Giovani.  Anche le lunghe battute di Anfitrione e Megara sono state affidate a questa funzione portante collettiva. Il sottotitolo potrebbe essere Eracle lo sfortunato, una storia commovente perché già quando nasce ha contro gli dei. Questa musicalità è ulteriormente sviluppata con l’inserimento di due musicisti, un fisarmonicista ed un chitarrista, che si esprimono anche in dialoghi che sanno comunicare forti emozioni col suono dei loro strumenti. Nel caso di Matteo Palazzo - dotato di grande padronanza della scena – si aggiunge l’impegno di essere lui l’Eracle che all’inizio del dramma viene sempre nominato e mai visto. Vestito con un mantello con cappuccio, si spoglia di questi abiti per trasformarsi nel Re del quale in molti speravano il ritorno. I costumi sono rappresentati da abiti stile inizio Novecento, con palandrane per i vecchi, gonne lunghe per le donne. Questo minimalismo aiuta ancora più a rendere completamente protagonisti i dialoghi. Stesso discorso per i fondali, teli bianchi senza orpelli, e oggetti d’arredamento rappresentati da qualche sedia o poltroncina. La bravura del regista sta nell’essere riuscito a creare un godibile spettacolo in cui non esiste mai il melodramma, ma che riesce ad avvincere lo spettatore in maniera completa. È una grande vittoria valutando la complessità di un dramma considerato da molti particolarmente ostico. L’eroe non appare nella prima parte ma poi lo vediamo in tre situazioni diverse tra loro: trionfatore e uccisore del tiranno Lico, poi costretto dalla Dea Era a divenire assassino dei propri figli, infine triste e disperato, ma disponibile verso l’amicizia di Teseo che lui aveva aiutato a sfuggire dall’Ade. Eracle è uno dei grandi eroi della mitologia ellenica, e le sue dodici fatiche rappresentano un percorso di vita, di sofferenza, di capacità di superare ogni ostacolo guidato e spinto dalla volontà di uomo che vive di ideali, e che per quelli è disposto a morire. Semidio, è figlio di Zeus e Alcmena. Eracle è atteso dal padre Anfitrione, dalla devota moglie Megara e dai tre figli. Quando fa ritorno a casa, viene a sapere che i suoi familiari potrebbero essere uccisi dal tiranno Lico: non esita a tendergli un agguato per rendere giustizia. Per volere della dea Era, Eracle impazzisce uccidendo moglie e figli. Tornato in sé l’eroe intende suicidarsi ma viene dissuaso dall’amico Teseo che lo porta ad Atene con lui.


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Eracle (1)
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opinioni autore

 
Eracle (1) 2018-12-07 11:07:09 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    07 Dicembre, 2018
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