Aristofane (450 a.C. circa – 385 a.C. circa), fece rappresentare Le rane alle Lenee, una delle tre grandi competizioni teatrali annuali ateniesi, del 405 a.C.. Il testo vinse e consacrò il suo autore come successore di Eschilo (525 a.C. – 456 a.C.), Sofocle (496 a.C. – 406 a.C.) e Euripide (485 a.C. – 407/406 a.C.).
Erano anni di gande travaglio per Atene: la guerra del Peloponneso stava per finire, e la polis era sul punto di perdere la sua supremazia sul mondo greco, al punto che un anno dopo si sarebbe arresa a Sparta. All’interno della città si combattevano varie fazioni che si contendevano il potere, tanto che nel 411 a.C. fu abbandonata la democrazia per un'oligarchia, anche se un paio di anni dopo gli oligarchi furono sfiduciati e venne reintrodotta la vecchia forma di governo. Le Rane risentono di quest’atmosfera incerta e il regista Giorgio Barberio Corsetti ne coglie i parallelismi con la situazione attuale del nostro paese, anche se tende a privilegiare una sorta di qualunquismo filo Cinque Stelle, si veda il finale con la riproduzione parziale dell’incontro, avvenuto nel 1968 fra Ezra Pound (1885 – 1972) e Pier Paolo Pasolini (1922 -1975). Una scelta che fa sembrate l’italiano un sodale dell’americano, mentre i due avevano posizioni politicamente antitetiche. La vicenda è quella di Dioniso, Dio del teatro, che scende nell’Ade accompagnato dal servo Xantia per far rivivere Euripide, uno dei massimi tragediografi del tempo, con la speranza che la sua presenza fra i viventi risollevi la dignità di Atene, anche se, alla fine , sceglierà Eschilo, in quanto il poeta propone una soluzione più partica per risollevare la città greca dalla decadenza (Le navi sono le vere risorse). Lo spettacolo, scenograficamente parlando, si presenta sontuoso e del tutto degno sia dell’edizione presentata la passata estate nel Teatro Greco di Siracusa e, più recentemente, della messa in onda della Rai. Gran parte del pubblico è stata attratta dalla presenza del duo Ficarra – Picone nei ruoli di cartello, anche se i due comici aggiungo ben poco a quanto proposto dalla regia.