Sette piani è il titolo di un racconto che Dino Buzzati (1906 - 1972) inserì nel volume I sette messaggeri, pubblicato nel 1942. Vi si racconta di un possidente, Giuseppe Conte, che soffre, in forma leggera, di una malattia non meglio precisata ed è ricoverato all'ultimo piano di una clinica, costruita su sette livelli, nei cui pani i ricoverati sono ospitati secondo la gravità delle loro condizioni. Di piano in piano, il paziente, entrato per un supposto nonnulla, percorre una sorta dinferno simbolico sino ad arrivare al pianterreno e morire.
Nel 1969 Ugo Tognazzi trasse, ispirandosi al testo teatrale che Michele Ainzara aveva desunto nel 1953 da questo racconto, il film Il fischio al naso, di cui fu anche interprete. Lo stesso copione ritorna oggi per la regia di Paolo Valerio e linterpretazione di Paola Gassman e Ugo Pagliai. Lopera di partenza offriva numerosi spunti utili a renderne attuale il discorso. Si sarebbe potuto porre laccento sulla paura della morte in un mondo interamente dedicato alla giovinezza e al consumo, sarebbe stato possibile riflettere sullinsicurezza desistenze immerse in un caos in grado di spezzarle improvvisamente, cera materiale per costruire una metafora dolorosa e inquietante sulla provvisorietà di qualsiasi condizione umana. La regia ha scartato tutte queste possibilità e altre che potrebbero essere ipotizzate, per puntare su uno spettacolo di tipo più che tradizionale, amorfo, di routine.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: Dino Buzzati (1906 - 1972); adattamento: Michele Ainzara; regia: Paolo Valerio; scene di Marcello Morresi; costumi: Chiara Defant; musiche: Antonio Di Pofi; luci: Enrico Berardi; interpreti: Ugo Pagliai, Paola Gassman, Paolo Bufalino, Michela Ottolini, Roberto Petruzzelli, Raffaele Spina, Roberto Randelli.