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Gli uccelli ··· Gli uccelli ··· Hot

Gli uccelli ···

Image Aristofane (444-380 a. C, entrambe le date sono indicative) rappresentò Gli uccelli nel 414 a. C. come satira della vita politica ateniese, dominata dalla corruzione e dagli intrighi. A questo sguardo critico si accompagnava l’irrisione della speranza di costruire una società utopica basata sull’ordine, il benessere, la perfezione morale. Conservatore disincantato, questo commediografo non credeva alla possibilità di migliorare il mondo e, nello stesso tempo, osservava con lucida intelligenza la società in cui viveva.

La trama della commedia è flebile: due ateniesi, disgustati dalle brutture della vita politica, si rifugiano presso il regno degli uccelli e li convincono a costruire, a mezz’aria, una città ideale che intercetti i fumi dei sacrifici agli dei, anch’essi non immuni da vizi, e ristabilisca il primato dei puri pennuti sulla depravazione morale del mondo umano. Il progetto riesce, dal punto di vista materiale, ma fallisce da quello etico, con la nuova società che si rivela preda degli stessi vizi che affliggono quella reale. Dario Del Corno (traduzione) e Sandro Lombardi (drammaturgia) hanno offerto a Federico Tiezzi (regia) le basi per uno spettacolo ricco di colori in cui lo scontro è fra l’ideologia (gli operai che entrano in scena al suono de l’Internazionale sventolando bandiere rosse) e l’impossibilità di costruire un mondo che ne rispecchi i valori. La struttura registica sposa semplicità – un palcoscenico seminudo con pochissimi arredi di scena e cambi a vista – a fantasia e trova un punto di forza in una recitazione che mima, con apparente naturalezza, i modi di muoversi dei volatili. Uno spettacolo piacevole e interessante, il cui unico punto dolente è un velo di pessimismo che, a tratti, assume qualche nuance qualunquista.

valutazione: 1 2 3 4 5

Testo di Aristofane (444 -380 a. C, entrambe le date sono indicative), versione italiana: Dario Del Corno; drammaturgia: Sandro Lombardi; regia: Federico Tiezzi; scene: Pier Paolo Bisleri; costumi: Giovanni Buzzi; luci: Gianni Pollini; interpreti: Sandro Lombardi, Alessandro Schiavo, Massimo Verdastro, Silvio Castiglioni, Leonardo Captano, Marion D’Amburgo, Clara Galante, Ciro Masella, Marta Richeldi, Aleksandar Karlic.

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