La tradizionale Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, che corona la stagione del Teatro Stabile di Genova ha preso il via con BU21 dell’inglese Stuart Slade (1978). La manifestazione comprende alcuni testi di teatranti più o meno noti che potranno anche essere inseriti in cartellone nelle prossime stagioni, ma che per ora sono proposti al pubblico in una versione ridotta con poche o nessuna scenografia.
È il caso di questo copione del 2016 in cui l’autore immagina le reazioni di sei superstiti (cinque inglesi e una immigrata rumena) sopravvissuti a un attentato islamico che ha causato la caduta di un aereo di linea su uno dei grandi parchi che caratterizzano il panorama londinese. È un copione che ha avuto grande successo quando è stato presentato nella capitale britannica le cui ragioni trapelano dalle parole dei vari protagonisti. La madre di Tthalissa è morta colpita da una dei motori dell’aereo, Clive rafforza sino a quasi il fanatismo la sua fede mussulmana, Anya, di origini rumene, è stata gravemente ustionata da carburante del veicolo che le è precipitato addosso mentre prendeva il sole in un parco, Ale ha scoperto che la sua ragazza lo tradiva con il suo migliore amico quando gli hanno detto che i due sono morti nello stesso letto colpiti dall’esplosione, Floss si è vista precipitare in giardino il corpo, ancora legato al seggiolino, dal padre di Clive, Derek è diventato noto quando la televisione lo ha intervistato come testimone del disastro, ma in realtà era solo uno dei tanti curiosi accorsi sul luogo. Sono altrettante testimonianze o bervi dialoghi di una tragedia collettiva che ha colpito un’intera comunità e il drammaturgo è bravo nel cogliere le paure, il terrore, l’opportunismo di ciascuno di loro. Un testo di parola che tende a rappresentare attraverso sei casi singoli, lo smarrimento di un’intera città.